Papa Francesco diceva che questa è una terza guerra mondiale a pezzettini: abbiamo percepito che l'Europa è solo un teatro di questa guerra? Ricordiamo tutti i vacanzieri uccisi in spiaggia in Tunisia, in Mali o mentre visitavano un museo, e i turisti di un aereo russo fatti saltare in aria sul Sinai?
Quel vento di discordia e di odio dei terroristi, sembra impossibile da sconfiggere e la cosa terribile è che la parola sicurezza forse è divenuta una parola troppo precaria nel nostro vocabolario.
Non esiste la bacchetta magica ma serve almeno provare a prevenire. Abbiamo una polveriera ai nostri confini con tre grandi conflitti in corso: quello tra sciiti e sunniti, quello tra fondamentalisti e nazionalisti e quello tra sionismo e islam.
Ancora una volta stiamo entrando in un’epoca di guerre ideologiche e la storia ci insegna che queste durano sempre fino alla fine.
Questo terrorismo è capace di risorgere dopo ogni sconfitta, perseguendo con sempre maggior tenacia una crociata anti-sionista e anti-occidentale.
La battaglia è contro un presunto Stato islamico che è anche organizzazione criminale transnazionale implicata in tutto ciò che quella religione ha categoricamente condannato: narcotraffico, traffico d’armi, contrabbando, usura, rapimenti, distruzione di luoghi sacri, uccisione in massa.
La ricetta c'è e potrebbe essere quella di estinguere i canali di finanziamento di questi terroristi e tagliarli fuori dai mercati e dall’intelligence, isolare l’organizzazione criminale rispetto alla popolazione, impedendo approvvigionamenti di armi, etc . Non si deve guardare solo al fronte esterno, ma la priorità è il fronte interno.
E' una guerra è vero ma che può e deve essere combattuta in modo diverso.
E ora per l'ennesima volta si piangono inermi cittadini che passeggiavano per le vie di Stoccolma.
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