sabato 12 maggio 2012

Il mio nuovo libro: La flessibilità sicura

Tutto nasce da un ossimoro concettuale: l'idea di coniugare l'esigenza di flessibilità imposta dal mercato, con le garanzie di sicurezza di ogni lavoratore. La "flessibilità sicura" che sia capace di garantire competività alle imprese e allo stesso tempo di fornire ai lavoratori sostegni attivi e passivi.
Obiettivo di questo libro è di parlare della flessibilità "buona e sicura" portata avanti dalla somministrazione di lavoro.
Il lavoro somministrato diventa così "un modello che potrebbe riassorbire molte delle altre tipologie contrattuali atipiche esistenti", così che il lavoratore non debba più sentirsi un precario ma possa a ragione ritenersi una risorsa richiesta dalle aziende che necessitano delle sue qualificate prestazioni lavorative.
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33 commenti:

  1. Molto interessante...Da chi è edito?

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  2. Bellissimo, Grande andre gio

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  3. Lo vado a comprare. Laura

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  4. Ma parla anche della riforma?

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    1. Nel capitolo 9 un breve accenno ma solo per quanto riguarda la somministrazione. Considera che però ora il DDL è in Parlamento

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  5. Bisognerebbe clonarti...Francesco. Un abbraccio anche da mia sorella

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  6. Bella la copertina, il significato? Che c'entra con la flessibilità? Comunque complimenti. Sandra

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    1. La mia idea era quella di un qualcosa che trasferisse il concetto di protezione e cura del lavoratore attraverso sostegni attivi e passivi. L'idea originaria era un'altra ma una persona L mi ha fatto cambiare idea.

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  7. Speriamo che da questa lettura in parlamento dopo 1048 emendamenti ne esca un testo che non penalizzi lo strumento ma che ne esalti gli aspetti positivi. Ciao Cristina

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  8. Interessante, è importante riuscire a coniugare la flessibilità del lavoro con il problema del precariato.Riuscire cioè a far sì che le aziende rispondano alle sigenze di mercato garantendo comunque i diritti dei lavoratori.

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    1. E'proprio questo, le apl si sono dimostrate in questi anni un soggetto efficace sia nell'intermediare domanda e offerta sia nell'inserimento di persone in percorsi formativi, sia nell'accompagnare in percorsi di ricollocazione

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  9. Nel migliorare la qualità non solo la quantità dei posti di lavoro. Solo cosi può esserci armonia tra obiettivi delle imprese e desideri dei lavoratori.

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  10. Un giorno scrivi i pensieri un altro il lavoro, giri l'Italia e poi...come fai? Mitico Sara

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  11. davvero complimenti Andrea per il tuo nuovo libro, così ben strutturato e ricco di contenuti attinenti la complessa realtà attuale!!...buon proseguimento e ancora complimenti!!...

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  12. Complimenti veramente Andrea!

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  13. Secondo me è il primo esempio di flexicurity...grande andrea. Ti abbraccio Sara

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    1. In maniera chiara fai capire che la precarietà è altro. Bacio Paola

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  15. complimenti per il nuovo lavoro,con l'auspicio che la flessibilità, buona e sicura, sia per l'attuale gioventù sfiduciata, un'ancora di salvezza per il futuro.
    emauele

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  16. Molto interessante l ossimoro. Claudia

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  17. Ciao bello, mi piace molto il titolo e anche la copertina è azzeccata. Copia per la tua ex collega?:) ciao stella

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  18. Mi ricordo quando ho iniziato...interinale pensavo per sempre e poi invece l'azienda utilizzatrice ha creduto in me e ora an qui. La std deve essere lo strumento di ingresso nel mercato insieme all apprendistato. Imbocca al lupo Elene

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  19. Non vedo l'ora di comprarlo...ciao andrea

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  20. Mi piace! ;-) ciao gabriele

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  21. Complimenti Andrea! Il tema e' interessantissimo..... Soprattutto per chi come me, vivendo in USA, ma avendo un team in Italia e in altre paesi nel mondo, vede e vive quotidianamente il paradosso unico e diverso di un sistema del lavoro come quello italiano in cui nella ricerca di proteggere il lavoratore si finisce per danneggiare il lavoratore stesso e l'impresa, creando un sistema chiuso, rigido, paralizzato, qualitativamente mediocre...Il paradosso diventa evidente quando allo scenario italiano si confronta quello americano..... Lungi da me il celebrare tout court il sistema USA, con tutti i suoi problemi e difetti, ma nell'ambito lavorativo qui si respira flessibilita', qualita'....quella sensazione del "tutto e' possibile", quel riconoscimento per il valore che si porta all'azienda, quella mancanza di ansia del "perdere il posto" perche' il ri-circolo delle risorse da un'impresa all'altra e' attivo e vitale... La crisi economica c'e' anche qui ed e' una situazione che impatta ogni paese al mondo, ma il sistema lavorativo consente alle imprese di assumere senza ansie profili di qualita' e ai lavoratori di muoversi agilmente da un'impresa all'altra, creando un ecosistema sano.... Non sono un esperto di risorse umane, ma questo e' quello che respiro qui..... E che non respiravo piu' nel nostro amato paese Italia....Sono curioso di leggere i tuoi pensieri a proposito e la soluzione che proponi forte del tuo background HR....

    Un abbraccio
    E complimenti ancora.....

    Mauro P.

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  22. Andrea sei unico! Complimenti! Un abbraccio. Rosa P.

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