"Vi vogliono far credere che fumare una canna è normale". Queste le parole della mamma del ragazzo che si è suicidato, oggi al funerale del giovane di#Lavagna
I nuovi dipendenti, hanno tra i quindici e i ventotto anni e appartengono a tutte le classi sociali. Sono ragazzi normali, di quelli che si possono incontrare passeggiando per le vie del centro.
Questi giovani non si considerano tossicodipendenti perché, purtroppo, spesso si associa questo stato a quello dell’eroinomane, considerato da loro soggetto marginale e senza speranza. Un mondo distante da loro. L’eroinomane, il “tossico”, il “fattone” è un soggetto border line senza alcuna speranza. La loro droga è sicura: fumo, erba, pasticche e polvere, non si iniettano, non servono aghi e quindi il rischio infezione da Hiv è molto distante ed inoltre gli garantiscono energia, piacere e ottime prestazioni. Non allarmano il pubblico adulto, perché non associati all’angoscia, alla crisi d'astinenza, alla devianza, al carcere, alla malattia e alla morte.
Il problema è che chi cala, sniffa e fuma dà socialmente meno fastidio: ma di queste sostanze bisogna diffidare ancora di più, perché si fatica a riconoscerne i sintomi patologici perché spesso coincidono con tratti caratteristici dell’adolescenza: depressione, paranoia e conflittualità.
Sono sostanze chimiche prodotte in laboratorio, agiscono sul sistema nervoso centrale e lo danneggiano in modo permanente.A tutti quelli che dicono che è normale (oggi un giornalista scriveva: "aveva addosso i classici 50 euro di fumo che comprano i ragazzi"!!!) e invitano a legalizzare chiedo di concentrare gli sforzi sull'educazione, la prevenzione e la cura. Intanto oggi piangiamo un ragazzo che è caduto e non è stato aiutato a rialzarsi.
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