martedì 30 settembre 2014

“Si scivola nel vizio degli stupefacenti perché non si hanno forti moventi in alcun'altra direzione. La droga trionfa per difetto"

E' necessario iniziare a porsi il vero problema che non è la sostanza stupefacente che si assume, ma l'uomo che la usa ed è spinto ad utilizzarla.  
William Burroughs, diceva che “si scivola nel vizio degli stupefacenti perché non si hanno forti moventi in alcun'altra direzione. La droga trionfa per difetto”[1].
Il fenomeno della droga è sintomo di un malessere profondo che influenza la cultura e l'etica, supera i limiti di una questione sanitaria o di un problema settoriale.
La droga è allo stesso tempo frutto e causa di un grande smarrimento etico e di una crescente disintegrazione sociale. Ad esempio l’emergere dell’individualismo che si basa su idee di competitività e carrierismo, spinge sempre di più le persone, alla ricerca di prodotti che possano aiutare a mantenere i ritmi frenetici che la carriera impone, ma anche a “staccare la spina” e rilassarsi. La conseguenza di questa visione della vita, è spesso l’abuso della cocaina[2].
I nuovi tossicodipendenti, quelli delle nuove droghe, sono distanti dai contesti di emarginazione e raramente compiono reati connessi con l’uso di droga.
Hanno tra i 15 e i 28 anni e appartengono a tutte le classi sociali. Sono ragazzi normali di quelli che si possono incontrare sulla metro. Questi giovani non si considerano tossicodipendenti perché purtroppo spesso l’associazione di questo stato è con l’eroinomane, considerato da loro soggetto marginale e senza speranza, un mondo distante da loro.
Per questi giovani, sono droghe sicure che gli garantiscono energia, piacere e ottime prestazioni. Questo è il mondo della piazza, ma queste sono droghe e non sono caramelle: sono sostanze chimiche prodotte in laboratorio che agiscono sul sistema nervoso centrale e in certi casi lo danneggiano.
Il fenomeno della droga non interessa solo i paesi ricchi. Molti cittadini dei paesi in via di sviluppo, per motivi diversi (miseria, disoccupazione, urbanizzazione, cambiamento di costumi), ne fanno uso e il fenomeno è in crescita sempre maggiore, in quanto coinvolge la produzione, il consumo, il traffico e il riciclaggio dei proventi illeciti  del narcotraffico.
Il comportamento d’abuso da sostanze stupefacenti, richiama diverse forme di disagio su base individuale e relazionale.



[1] La scimmia sulla schiena, 1953.
[2] Uno studio dell'università di Ginevra, ha lanciato a maggio del 2013, un vero e proprio grido d'allarme sulla dipendenza da cocaina di molti manager della piazza finanziaria elvetica. Gli assuntori, hanno tra i 25 ed i 45 anni e ricoprono posti di responsabilità in banche, società finanziarie e gruppi assicurativi. Un universo di gente apparentemente normale che, tuttavia, ad un certo punto, è costretta a chiedere aiuto. Hanno una rete sociale di amici, un partner o una famiglia, spesso sembrano persone in forma. Molti di loro iniziano, con la prima striscia, la mattina presto, poi vanno avanti, così, per tutta la giornata. 

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