E' necessario
iniziare a porsi il vero problema che non è la sostanza stupefacente che si
assume, ma l'uomo che la usa ed è spinto ad utilizzarla.
William Burroughs, diceva che “si scivola nel vizio degli stupefacenti
perché non si hanno forti moventi in alcun'altra direzione. La droga trionfa
per difetto”[1].
Il fenomeno della droga è sintomo di un malessere profondo che influenza la
cultura e l'etica, supera i limiti di una questione sanitaria o di un problema
settoriale.
La droga è allo stesso tempo frutto e causa di un grande smarrimento etico
e di una crescente disintegrazione sociale. Ad esempio l’emergere
dell’individualismo che si basa su idee di competitività e carrierismo, spinge
sempre di più le persone, alla ricerca di prodotti che possano aiutare a
mantenere i ritmi frenetici che la carriera impone, ma anche a “staccare la
spina” e rilassarsi. La conseguenza di questa visione della vita, è spesso
l’abuso della cocaina[2].
I nuovi tossicodipendenti, quelli delle nuove droghe, sono distanti dai
contesti di emarginazione e raramente compiono reati connessi con l’uso di
droga.
Hanno tra i 15 e i 28 anni e appartengono a tutte le classi sociali. Sono
ragazzi normali di quelli che si possono incontrare sulla metro. Questi giovani
non si considerano tossicodipendenti perché purtroppo spesso l’associazione di
questo stato è con l’eroinomane, considerato da loro soggetto marginale e senza
speranza, un mondo distante da loro.
Per questi giovani, sono droghe sicure che gli garantiscono energia,
piacere e ottime prestazioni. Questo è il mondo della piazza, ma queste sono
droghe e non sono caramelle: sono sostanze chimiche prodotte in laboratorio che
agiscono sul sistema nervoso centrale e in certi casi lo danneggiano.
Il fenomeno della droga non interessa solo i paesi ricchi. Molti cittadini
dei paesi in via di sviluppo, per motivi diversi (miseria, disoccupazione,
urbanizzazione, cambiamento di costumi), ne fanno uso e il fenomeno è in
crescita sempre maggiore, in quanto coinvolge la produzione, il consumo, il
traffico e il riciclaggio dei proventi illeciti
del narcotraffico.
Il comportamento d’abuso da sostanze stupefacenti, richiama diverse forme di
disagio su base individuale e relazionale.
[1] La
scimmia sulla schiena, 1953.
[2] Uno studio dell'università di Ginevra, ha lanciato a
maggio del 2013, un vero e proprio grido d'allarme sulla dipendenza da cocaina
di molti manager della piazza finanziaria elvetica. Gli assuntori, hanno tra i
25 ed i 45 anni e ricoprono posti di responsabilità in banche, società finanziarie
e gruppi assicurativi. Un universo di gente apparentemente normale che,
tuttavia, ad un certo punto, è costretta a chiedere aiuto. Hanno una rete
sociale di amici, un partner o una famiglia, spesso sembrano persone in forma.
Molti di loro
iniziano, con la prima striscia, la mattina presto, poi vanno avanti, così, per
tutta la giornata.
Nessun commento:
Posta un commento