Pur provocate dalla povertà diffusa e dalle grandi disparità sociali, le
rivoluzioni in Maghreb non avrebbero avuto luogo senza la miccia accesa dai potenti
cartelli della droga, ormai fortemente radicati nel nord Africa.
L'Africa è divenuta territorio di transito di tre grandi rotte degli
stupefacenti: la cocaina dall'America latina, l'eroina dall'Afghanistan e
l'hashish dall'Africa nera, alimentando così una grande circolazione di droga
destinata a rifornire soprattutto il mercato europeo.
La crescita di questi traffici, ha aumentato il numero di armi presenti sul
territorio africano e ha favorito la formazione di gruppi paramilitari, oltre, naturalmente, a far affluire
grandi risorse di denaro e, a favorire la diffusione di mezzi di comunicazione
assai sofisticati, necessari per gestire i traffici. Tutto ciò ha aumentato il potenziale esplosivo
della regione.
Questa situazione è stata sfruttata dai cartelli della droga che, dunque,
hanno avuto un ruolo non trascurabile nella destabilizzazione del nord Africa.
D'altra parte, se guardiamo alla catena dei colpi di Stato avvenuti negli
ultimi anni in Africa, essa coincide esattamente con le rotte della droga.
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