Il Messico, è uno dei più
importanti produttori di eroina e marijuana destinate al mercato statunitense.
E’ il paese dove la lotta al
narcotraffico, produce migliaia di vittime ogni anno.
I giornalisti
hanno paura e la
copertura mediatica della violenza provocata dai cartelli della droga[1] in Messico, è scesa del 50% nel
2013 e le parole “cartello” e “criminalità organizzata” e
“narcos” sono quasi sparite dalle cronache nere di ogni giorno.
In Messico
ormai solo i “narcoblog”, raccontano di questa guerra, pubblicando foto
articoli e video nell’anonimato più assoluto. Fare il blogger in Messico può
costare la vita ma il coraggio di alcuni uomini e donne supera la paura, solo
per denunciare il livello di violenza in questo paese che non ha eguali nel
resto del mondo: decapitazioni, torture, sparatorie sono purtroppo all’ordine
del giorno.
Perché lo
fanno?
In queste
parole di una blogger, la risposta: “in
varie occasioni abbiamo pensato di mollare, ma non vogliamo farlo perché il
nostro messaggio deve uscire da qui, ci hanno tolto la tranquillità, i sogni e la pace”.
[1] Los Zetas, è il nome di un’organizzazione
criminale originaria del
Messico , impegnata nel traffico internazionale di droga sul
territorio centroamericano. Formatasi inizialmente come gruppo paramilitare, i
suoi membri originari erano disertori delle forze speciali dell'esercito
messicano e “Kaibilies” del Guatemala,
cosa che ha reso i Los Zetas come uno dei
più violenti e tatticamente meglio progrediti sul campo.
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