venerdì 8 novembre 2013

Papa Francesco: per toccare il Dio vivo non serve “fare un corso di aggiornamento” ma entrare nelle piaghe di Gesù

Mercoledi durante l'udienza generale, il mondo intero ha assistito ad un grande gesto di estrema umanità e di toccante pietà di Papa Francesco, che non ha esitato ad abbracciare un fedele affetto da una grave malattia della pelle, arrivando addirittura ad accarezzarne e baciarne le piaghe.
Non è un atto di istinto ma è un atto che aveva richiesto a gran voce il 3 luglio scorso in una Sua omelia: "Gesù ci dice che il cammino per incontrarlo è quello di trovare le sue piaghe: E le piaghe di Gesù tu le trovi facendo le opere di misericordia, dando al corpo - al corpo - e anche all’anima, ma al corpo – sottolineo – del tuo fratello piagato, perché ha fame, perché ha sete, perché è nudo, perché è umiliato, perché è schiavo, perché è in carcere, perché è in ospedale. Quelle sono le piaghe di Gesù oggi. E Gesù ci chiede di fare un atto di fede, a Lui, ma tramite queste piaghe. ‘Ah, benissimo! Facciamo una fondazione per aiutare tutti quelli e facciamo tante cose buone per aiutarli’. Quello è importante, ma se noi rimaniamo su questo piano, saremo soltanto filantropici. Dobbiamo toccare le piaghe di Gesù, dobbiamo carezzare le piaghe di Gesù, dobbiamo curare le piaghe di Gesù con tenerezza, dobbiamo baciare le piaghe di Gesù, e questo letteralmente. Pensiamo, cosa è successo a San Francesco, quando ha abbracciato il lebbroso? Lo stesso che a Tommaso: la sua vita è cambiata!”.
Per toccare il Dio vivo non serve “fare un corso di aggiornamento” ma entrare nelle piaghe di Gesù e per questo “è sufficiente uscire per la strada”. Chiediamo a San Tommaso  la grazia di avere il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù con la nostra tenerezza e sicuramente avremo la grazia di adorare il Dio vivo”.

Con questo gesto il nostro Papa è passato dalle parole ai fatti.

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