domenica 21 luglio 2013

Una proposta per la vacanze, Longobardi di Andrea Martire

Longobardi (in provincia di Cosenza) è un concentrato di particolarità in un quadro di assordante bellezza. Il borgo antico, adagiato sul crinale dell'antica collina, offre ancora le case del '600 costruite con la fatica e l'orgoglio della pietra viva. Il municipio, scosceso, guarda con favore all'ampia valle degli ulivi. Si narra che qui arrivò l'esercito del re Liutprando ed è strano trovare in Calabria un posto dal nome così teutonico.

Longobardi coniuga la tranquillità quasi medievale della vita collettiva del paese arroccato con la vitalità, tutta meridionale, della borgata marinara. Longobardi è il vostro buen retiro se cercate pace, ospitalità, senso della famiglia.

La costa tirrenica, bassa e frastagliata, si spalanca su un mare pescoso e vitale, dalla grande personalità. Crudele in inverno, quando porta via terra e case, e gentile in estate, con continue profferte di ottimo pesce e fondali variopinti. La natura è rigogliosa, a Longobardi. Ovunque alberi di fico, troneggia sulla roccia il fico d'India. E l'ulivo si trasforma in olio eccellente.

La campagna, la montagna, la collina, il mare. Quante anime convivono a Longobardi. Un tempo selvaggio borgo che viveva di riflesso a Monte Cocuzzo, ora cittadina che conserva la sua anima sociale e familiare anche in questi tempi di spersonalizzazione.

Luogo eletto di villeggiatura, Longobardi stava vivendo una "seconda giovinezza" prima di questa brutta crisi. Aveva ripreso l'embrionale legame con il mondo di Liutprando concedendo figli e braccia all'emigrazione verso la Svizzera e la Germania, ma da un ventennio in qua il flusso era diventato esattamente opposto. I longobardesi tornavano. Poi l'economia non ha lasciato scampo. ma vivrà per sempre, Longobardi.


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