Longobardi (in provincia di Cosenza) è un concentrato di
particolarità in un quadro di assordante bellezza. Il borgo antico, adagiato sul
crinale dell'antica collina, offre ancora le case del '600 costruite con la
fatica e l'orgoglio della pietra viva. Il municipio, scosceso, guarda con favore
all'ampia valle degli ulivi. Si narra che qui arrivò l'esercito del re
Liutprando ed è strano trovare in Calabria un posto dal nome così teutonico.
Longobardi coniuga la tranquillità quasi medievale della
vita collettiva del paese arroccato con la vitalità, tutta meridionale, della
borgata marinara. Longobardi è il vostro buen retiro se cercate pace,
ospitalità, senso della famiglia.
La costa tirrenica, bassa e frastagliata, si spalanca su
un mare pescoso e vitale, dalla grande personalità. Crudele in inverno, quando
porta via terra e case, e gentile in estate, con continue profferte di ottimo
pesce e fondali variopinti. La natura è rigogliosa, a Longobardi. Ovunque alberi
di fico, troneggia sulla roccia il fico d'India. E l'ulivo si trasforma in olio
eccellente.
La campagna, la montagna, la collina, il mare. Quante
anime convivono a Longobardi. Un tempo selvaggio borgo che viveva di riflesso a
Monte Cocuzzo, ora cittadina che conserva la sua anima sociale e familiare anche
in questi tempi di spersonalizzazione.
Luogo eletto di villeggiatura, Longobardi stava vivendo
una "seconda giovinezza" prima di questa brutta crisi. Aveva ripreso
l'embrionale legame con il mondo di Liutprando concedendo figli e braccia
all'emigrazione verso la Svizzera e la Germania, ma da un ventennio in qua il
flusso era diventato esattamente opposto. I longobardesi tornavano. Poi
l'economia non ha lasciato scampo. ma vivrà per sempre,
Longobardi.
Nessun commento:
Posta un commento