L'assenza di lavoro condiziona ormai la vita quotidiana di
molte persone. La sfiducia verso il futuro porta in molti giovani rassegnazione
e apatia.
Alla base di tutto una crisi senza precedenti, dove l'inflazione rallenta i consumi e molte aziende chiudono.
Una delle conseguenze reali della crisi
economica è anche il venir meno dell'idea che la laurea sia il lasciapassare per un
futuro di stabilità economica.
Molte famiglie in molti casi rinunciano a investire nella formazione superiore dei propri figli:
si registra infatti, una diminuzione del 17% degli iscritti negli ultimi 7
anni.
Di fronte questa situazione d’incertezza
serve reinventarsi, coltivare i propri sogni, essere curiosi ed essere
competenti. Il nostro Paese ha bisognodi
teste pensanti.
La speranza è solo nei giovani e
nel loro talento per poter ipotizzare un futuro migliore per i nostri figli. Tutto
però deve essere accompagnato da persone capaci di premiare il merito e
l'efficienza, solo così il nostro Paese può risollevarsi.
Questo post lo dedico ai giovani
alla ricerca della prima occupazione e a tutte quelle persone (manager,
professori) pronte a battersi per premiare l’impegno e il merito.
Senza persone in grado di accorgesi dei giovani, purtroppo continuerai a trovare apatia
RispondiEliminaSiamo di fronte ad un momento in cui ogni fascia d'età viene colpita. I giovani non hanno una guida perché la generazione tra i 40 ed i 50 anni è stata massacrata dalle precedenti che vogliono continuare a detenere il potere in ogni campo. Soffriamo di squilibri generazionali ingenerati da fenomeni quali le baby pensioni degli anni 80.dobbiamo liberare forze positive.forse liberalizzare il mercato ci può salvare.
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