lunedì 20 maggio 2013

L'agenda del lavoro deve tener conto del ruolo delle Agenzie per il Lavoro


Quello che serve e che tutti chiedono a gran voce è il miglioramento dell’occupazione nel nostro Paese. 
In questi anni, le Agenzie per il Lavoro, sono state il primo approdo per le fasce più deboli del mercato del lavoro. Per rendere più efficace il ruolo delle Agenzie per il Lavoro servirebbe, sulla base di quanto si è consolidato all'indomani del D.Lgs n.24/12 (che recepiva in Italia la Direttiva 104/08) e la Legge n.92/12, poter estendere la acausalità in ogni caso di ricorso alla somministrazione di lavoro ovvero non specificare formalmente le ragioni per le quali le imprese ricorrono al lavoro tramite le Agenzie per il Lavoro, così facendo, si può rendere più pratico il ricorso da parte delle aziende al lavoro in somministrazione, supportando correttamente chi oggi è in cerca di impiego a entrare o rientrare nel mondo del lavoro. 
Altro punto importante che deve essere affrontanto è il disallineamnto tra scuola e mondo del lavoro che impone di investire seriamente sulla formazione per evitare il conseguente scostamento  tra domanda e offerta di lavoro. Ecco perchè è fondamentale che non si alimenti un sostegno passivo (Aspi) a svantaggio  di uno attivo (fondi di formazione). 
Le agenzie per il lavoro si sono dimostrate in questi anni un soggetto efficace sia nell'intermediare domanda e offerta di lavoro, sia nell'inserimento delle persone in percorsi formativi e di continuità professionale, sia nell’accompagnare i lavoratori in percorsi di ricollocazione professionale.   In questo senso avvalersi di soggetti competenti e che rappresentano una vera e propria infrastruttura sul territorio consente notevoli vantaggi per persone, aziende e sistema produttivo del Paese.  



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