Ma una volta investito nel percorso universitario, ci sono alcune facoltà che devono essere completate con specializzazioni post lauream o tirocini necessari per le abilitazioni e l'iscrizione all'albo professionale. Qui sorge un nuovo problema: uno studente neolaureato dopo 5 anni di università, si trova di nuovo a dover sostenere nuove e ingenti spese per la sua formazione.
Il XV Rapporto AlmaLaurea ci dice che il tasso
di disoccupazione tra i laureati è salito al 23% per le lauree di I livello e
al 21% per quelle specialistiche e a ciclo unico.
Altrettanto poco stimolanti sono i dati
della retribuzione media intorno ai 1000 euro. La conseguenza è che
molti preferiscono andare via dal nostro Paese e il tasso di emigrazione è aumentato del 9%, con la conseguenza che per
la prima volta in Italia, il numero degli emigranti supera quello degli
immigrati.
La conseguenza è che i giovani laureati si adattano a ogni tipo
di lavoro e firmano ogni tipo di contratto (anche lavorando in nero). Ci si trova di fronte una fotografia dai caratteri apocalittici: migliaia di coetanei che non hanno una casa, non hanno un lavoro e non hanno nemmeno la prole, perché
anche un figlio è un lusso che non ci si può permettere.
Questa è la crisi e ci vuole un Governo subito prima che sia troppo tardi
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