martedì 9 aprile 2013

Considerazioni in casa Roma dopo l'ennesima delusione stagionale di Andrea Marta

Come prima la colpa non era tutta solo di Zeman (al contrario di quanto in molti hanno voluto sancire ad ogni costo) così ora non attacco solamente Andreazzoli. Anche se da un tattico non mi attendo errori grossolani come schierare nel 1° tempo di ieri sera due attaccanti nel ruolo di torri (Totti e Lamela) serviti sistematicamente con palle alte quando torri non sono.
Senza voler apparire presentuoso, avevo previsto tutto. Ossia che alla lunga sarebbero emersi tutti i limiti di questa rosa dove senza voler fare nomi ci sono troppi elementi che non stanno rendendo come dovrebbero. E per alcuni di loro direi che l'attesa è finita. Perchè non ho mai visto nessuno in un posto di lavoro normale atteso per anni senza vedere dei riscontri tangibili e concreti in termini di rendimento. Detto questo, qualcuno si era illuso che sarebbe stato sufficiente incassare meno reti affinchè le cose prendessero il verso giusto: interpretazione corretta, se la Roma avesse un barlume di gioco ed anche la fase offensiva fosse fatta in maniera decente.
Questa invece è una squadra che vive esclusivamente delle invenzioni dei singoli (non sempre all'altezza), non mostra alcuno schema degno di essere chiamato tale, in più continua a subire reti al contrario di ciò che si pensava. Ditemi in che cosa c'è stata questa tanto decantata inversione di tendenza. Ma non è solo una questione di allenatore. Come dicevo il rendimento di taluni giocatori è largamente di sotto a quello auspicato. Altri invece secondo me proprio non possono fare i titolari in una squadra che abbia grandi ambizioni. In un campionato in cui tolte le prime 3 attuali regna la mediocrità più assoluta, noi siamo al di sotto della mediocrità. Rendetevi conto. E questo secondo me anche perchè la rosa non si sta rivelando tutto sto granchè. Oltre a Totti, per il quale non servono più parole e che va per i 37, la realtà è che a fronte di qualche giovane come Lamela in procinto di diventare campione, mancano certezze assolute. Il punto è proprio questo.
Per me servono almeno 2/3 giocatori di livello assoluto, a partire da un regista vero e forte che manca nella Roma da quando è andato via Pizarro. E tutte le soluzioni provate per sopperire a tale mancanza si sono rivelate dei meri pagliativi.
La parola alla società. Per ora, purtroppo, il termine che mi risuona più frequentemente nella testa è fallimento.
Sta a chi dirige questa società dare dei segnali forti ed inequivocabili per farci rialzare (e in fretta pure) la testa.
Andrea Marta


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