Quanto successo questa mattina a Piazza Colonna a Roma, ci deve far riflettere seriamente: si sono usati da tutti, toni troppo aspri e provocatori, che hanno accompagnato il percorso sfociato, prima, nelle elezioni, poi nella rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale, ed infine nella nascita del Governo Letta, sostenuto dall' insolita maggioranza, Pd, Pdl e Scelta civica.
Serve un appello alla responsabilità di tutti: in primo luogo c'e'necessità di rispondere all'emergenza sociale. Non c'è più un minuto da perdere.
Poi si devono abbassare i toni: questo clima carico di tensione non fa altro che alimentare la conflittualità sociale.
Si deve protestare se in disaccordo, ma mai utilizzare parole che possono esasperare gli animi.
Il gesto isolato di oggi, di un uomo che spara per uccidere è grave, ma il fatto che, come si apprende dai giornali, voleva colpire i Ministri e il Governo e che ha poi deciso di prendersela con coloro che non c' entravano nulla, ne aumenta la gravità.
Le persone soffrono i mali della disoccupazione e della miseria.
È evidente che in una situazione di crisi come questa basta poco per accendere un fuoco.
Ci sono stati troppi suicidi per pensare che prima o poi non sarebbe scattata anche la follia omicida.
La tensione risente di un clima arroventato dall'odio.
E ora di dire basta: è bene che ognuno smorzi i toni e rifletta che non si sta parlando mai di nemici di guerra.
Usare la violenza verbalmente può armare persone fragili attratte al massimo dalla violenza.
Servono gesti forti del nuovo Governo che diano speranza e serenità perché sullo sfondo c'e' disperazione.
Si devono fare le cose necessarie per riavvicinare i cittadini alle Istituzioni.
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