sabato 30 marzo 2013

Perchè un mio blog?

In questi anni sono sempre partito senza paura, preso rapidamente velocità e viaggiato deciso e spedito.
Non sempre ho conosciuto la destinazione del mio viaggio e talvolta non sono nemmeno riuscito a stabilire la direzione precisa in cui stavo andando, ma il mio procedere su binari dritti, mi ha sempre trasmesso una sensazione di forza e sicurezza non comuni e per questo il mio viaggio era pieno di fascino.
Si dice che il primo sintomo del fatto che stiamo uccidendo i nostri sogni è la mancanza di tempo. E’ allora diviene imperativo avere tempo per sé.
In una società frenetica dove si corre sempre dietro qualche obiettivo non si ha mai tempo di fermarsi, guardarsi indietro e magari riuscire a scoprire se stessi e quello che si vuole veramente.
Pablo Neruda diceva in una sua splendida poesia che: “Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non rischia e chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi,quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza con l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l' amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna e della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità”
La poesia di Neruda è davvero bella, ma dobbiamo ammettere che almeno una delle cose descritte nel testo la ripetiamo quotidianamente: c’è chi non prende mai una posizione, chi passa tutto il tempo ad auto commiserarsi, e chi, pensando solo a se stesso, non si cura di nient’altro.
Avere interessi è una delle cose fondamentali per vivere bene, magari sarà banale, ma essere felici è possibile soltanto quando si riesce a vivere la vita fino in fondo.
Bisogna imparare a conoscere se stessi prima di pretendere di conoscere gli altri, bisogna imparare ad accettarsi, bisogna costruirsi un proprio io e strutturarsi una coscienza interiore attraverso le esperienze e gli ostacoli che ci si presentano davanti.
Nella vita forse arrivato a metà di un percorso si sente l’esigenza di sognare ad occhi aperti e ho scoperto iniziando a scrivere, che quando mi fermo e inizio a scrivere, la mia anima si esprime in tutta la sua essenza; mi rilasso, mi diverto, mi ascolto e sono felice di poter condividere con gli altri quello che penso, quello che so e quello che ho imparato nel mio viaggio, perché ogni condivisione è vita.
Allora perché essere egoisti?
Perché tenere tutto per me?
Perchè non provare a scrivere e a condividere?
Ed è un vero piacere avere voglia di scrivere ed esternare i propri pensieri in un luogo, come un blog , in cui si può farlo liberamente senza censure e con la possibilità di arrivare al centro del cuore di molte persone conosciute e sconosciute.
Così nasce l’essenza del mio blog in cui pubblico, come in una sorta di diario online, i miei pensieri, le mie opinioni, le riflessioni e le mie considerazioni su temi di attualità e non.
Il titolo del diario, “Running around my brain” , deriva proprio dall’esigenza di parlare senza freni di me, delle mie passioni, delle mie opinioni cosi in modo casuale, tirando fuori tutto quello che corre velocemente intorno al mio cervello, come un neurone motorio impazzito.

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