I vecchi partiti, parafrasando Beppe Grillo, hanno sbagliato, su questo sono d'accordo con il leader dei 5stelle: la loro indolenza nel non voler cambiare in questo ultimo anno di Governo, una legge elettorale che con un 29% preso dal Pd, con un minimo scarto dal Pdl, da un premio così ampio alla Camera è peggio di quella "legge truffa" degli anni 50, che fece scalpore e fu aspramente criticata, per cui chi otteneva il 51% avrebbe avuto premio che lo avrebbe fatto arrivare al 65% dei seggi. Pd e Pdl con la connivenza di Monti, sono stati imperdonabili, ma ora il M5s ha un' opportunità: questi cittadini, come si fanno chiamare gli onorevoli grillini, sono stati eletti per parlare e per prendersi delle responsabilità, non per dire solo no e per ribadire i 20 punti che come strutturati non hanno nemmeno, in certi casi copertura finanziaria.
È una scelta di comodo e irresponsabile. È facile criticare senza sporcarsi le mani: citando Vendola, "tutti hanno sulle proprie spalle il destino del paese, se cadesse dalle spalle andrebbe sotto i piedi, calpestando tutti gli italiani e si sciuperebbe occasione di vero cambiamento".
Parlare di voler governare con un progetto politico, senza un nome di un Premier, perché la loro filosofia è il progetto è segno di inadeguatezza a rappresentare gli italiani. È il momento di rispondere e non ripetere solo un monologo senza confronto. Ricordo che senza un Governo un Parlamento è incapace di lavorare e che un Governo necessità costituzionalmente della fiducia delle Camere.
Quindi l' ipotesi Grillo di far lavorare un Parlamento con un Governo Monti che non gode di fiducia è impresentabile.
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