Un giovane letterato era appena stato promosso al concorso per mandarino. Prima di ottenere il suo primo impiego ufficiale, organizzò una festa con i suoi compagni di studi per celebrare l'avvenimento. Nel corso della serata, uno dei suoi amici , già in carica da qualche tempo, gli dette il seguente consiglio: - Soprattutto, ricordati di una cosa: la massima virtù del mandarino è la pazienza. Il neo funzionario salutò rispettosamente il più anziano, ringraziandolo caldamente per la preziosa raccomandazione.
Un mese dopo, nel corso di un banchetto, il medesimo amico tornò nuovamente a raccomandargli di esercitarsi alla pratica della pazienza. Il nostro giovane lettarato lo ringraziò con un sorriso divertito. Il mese seguente i due si incrociarono nei felpati corridoi di un ministero. Acchiappato il giovane per una manica, il maggiore d'età l'attirò verso di sè e gli mormorò all'orecchio il suo eterno consiglio. Contravvenendo all'ovattata etichetta di rigore negli edifici ufficiali, l'altro ritirò bruscamente la manica di seta ed esclamò:- Mi hai preso forse per un imbecille? Sono tre volte che mi ripeti la stessa cosa! Mentre un corteo di dignitari indignati si voltava a guardarli, il mentore dichiarò: - E, come vedi, avevo ragione di farlo. Non è un consiglio tanto facile da mettere in pratica!
Un momento di collera significa bruciare in un attimo la legna da lungo tempo ammucchiata.
Tratto da "Racconti dei saggi taoisti" - Pascal Fauliot
È vero caro andrea, la pazienza è la virtù dei forti. io storicamente non lo sono mai stata e ho perso amiche e amori per il mio carattere. la collera di fronte un torto ha sempre avuto il sopravvento sul cuore e sulla ragione e ora a 44 anni vivo con alcuni rimpianti
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