sabato 16 marzo 2013

Moro e la sua scorta per non dimenticare

«Un agguato agghiacciante: pochi minuti dopo le 9 un commando composto da dodici terroristi ha massacrato i cinque uomini di scorta e ha rapito Aldo Moro. È stata un'azione di tipo militare che non permetteva margini di errore, eseguita da professionisti, tiratori scelti».
Così recitava il quotidiano La Stampa 35 anni fa, il giorno dopo di quel lontano 16 marzo 1978, quando a Roma, in via Fani,  fu rapito Aldo Moro e assassinata la sua scorta.
Immediatamente dopo il Paese era sotto choc e a Roma migliaia di lavoratori si riunirono su invito dei sindacati, per manifestare lo sdegno contro questo efferato delitto.
A poche ore dal rapimento si votò la fiducia al Governo monocolore di Giulio Andreotti sostenuto da tutti i partiti compreso il PCI.
Arrigo Levi firmando un pezzo sulla Stampa definì le Brigate rosse, rosse solo per il sangue versato di innocenti.
Moro fu prigioniero per 55 giorni e "giustiziato" il 9 Maggio del 1978 (sopra la lapide di via Caetani dove fu ritrovato il corpo senza vita del Presidente Moro).
In questa giornata è fondamentale ricordare per non dimenticare chi per servire lo Stato ha sacrificato la sua vita.


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