Francesco Totti, "il capitano, il nostro capitano", parafrasando Zampa, oggi nel pomeriggio, taglierà il traguardo dei 20 anni di carriera in serie A sempre con la stessa maglia: come lui solo lo Zio Bergomi con l'Inter e Paolo Maldini con il Milan.
Esordì a Brescia a 16 anni, in un assolato pomeriggio del 28 marzo 1993, chiamato dal mister Vujadin Boskov a sostituire Ruggiero Rizzitelli (Rizzigol), negli ultimi due minuti del match tra Brescia e Roma, con la Roma saldamente in vantaggio con Caniggia e Mihajlovic.
Boskov disse: "dai facciamo entrare il ragazzino" e le telecamere e i giornalisti purtroppo (con il senno di poi) ignorarono il cambio e persero l'appuntamento con la storia.
Mi ricordo, a settembre del 1993 in una mia visita al centro Bernardini di Trigoria, l'arrivo di Totti per gli allenamenti con la macchina della mamma, mentre i campioni della prima squadra arrivavano con le loro fuoriserie.
E' un traguardo unico, che dimostra la straordinarietà di Totti, in un mondo in cui è difficile raggiungere questo traguardo sia per l'aspetto fisico (nonostante i suoi infortuni), sia per la facilità di cambiare maglia a suon di milioni di euro.
Nella sua carriera è entrato nella classifica dei marcatori di tutti i tempi in Serie A con il suo 226esimo gol contro il Parma (il 17 marzo 2013), puntando deciso al leader Silvio Piola a quota 274.
Non esistono giocatori come lui, ed è senza dubbio il più grande giocatore italiano di sempre.
Come recitava lo striscione che lo ha accolto in campo questa mattina: "E non finisce qui...il meglio deve ancora venire".
Congratulazioni capitano e in bocca al lupo per i prossimi traguardi.
Emanuele Zirilli
Nessun commento:
Posta un commento