Un Governo di minoranza, la cui ipotesi sta circolando in queste ore, e'formato quasi sempre da un solo partito/coalizione che riesce a governare anche se ha solo la maggioranza relativa e non ci sono le condizioni per delle alleanze partitiche. Questa e'la situazione del Pd/Sel all'indomani delle elezioni. Questa la teoria, ma la realta'ci dice altro.
Nel nostro sistema parlamentare il Governo di minoranza e'tecnicamente impossibile, perche' tutte e due le Camere devono dare la fiducia; nel voto di fiducia i sì devono prevalere sui no e al Senato, gli astenuti nel voto si sommano ai No.
In altri termini, posti tutti questi vincoli (caratteristici del nostro sistema parlamentare), in Italia per riuscire a dar vita a un Governo di minoranza si è obbligati ad un accordo preventivo con altre forze politiche che accettino, pur non facendo parte del futuro Governo, quanto meno di non far partecipare al voto i propri senatori.
Stante queste considerazioni vedo due possibilita'davanti: la prima e'un Governo Pd e M5S ipotizzabile solo se al posto di Bersani (riconosciuto sconfitto e tra l'altro disposto a fare "il mozzo per non abbandonare la nave"), si provasse a convergere su una personalita' che possa incontrare la fiducia del M5S e del Pd. Chi? Mah.
La seconda possibilita' e' che visto che al Senato gli astenuti si sommano ai No, al momento della fiducia a Bersani, il M5S, esce dall'aula; alla Camera invece si astiene e voterà solo quelle leggi che vanno nella direzione del suo programma (come nel modello Sicilia). Sara'cosi una legislatura di passaggio e di transizione, ma molto corta, in quanto il Governo sara'in salute fino a quando si presentera'al Senato. La vedo difficile.
Ci sarebbe una terza ipotesi ma disastrosa per il Paese: tornare al voto.
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