"La libertà non consiste nell'avere un buon padrone, ma nel non averne affatto".
Liberta' chiede l'adolescente che vive con i genitori e non vuole rispondere della propria condotta.
Liberta' desidera il detenuto, dichiarato colpevole o in attesa di processo.
Liberta' reclama chi non puo'comunicare la propria opinione. Liberta' chiede chi si sente imprigionato in una vita che non gli appartiene.
In tutti questi casi si anela ad essere liberi: si anela una liberta'auspicabile o deprecabile, meritata o immeritata, leggittima o illeggittima. La parola è la stessa ma il significato è differente.
Per capire la vera liberta' voglio riprendere il passo del Vangelo di Matteo: "Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammóna. Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena".
Il nostro cuore non puo'sopravvivere ai compromessi. Anche se la nostra vita ne e' piena, non possiamo servire a due padroni. Le parole di Gesu' sono chiarissime: amare mammona, significa odiare Dio.
Mammona e' il potere, il prestigio, la gloria con quale compriamo gli affetti, leghiamo le persone.
L'attaccamento a mammona e' la radice di tutti i mali, ci porta ad essere schiavi e a perdere la nostra libertà.
La libertà è il primo dono che Dio dà all' uomo, senza alcuna mediazione. Ma avendola ricevuta in dono non deve essere un'occasione per servire mammona....
Condivido pienamente il tuo pensiero e aggiungo che la vera libertà è "fidarsi di Dio" e desiderare di fare sempre e comunque la Sua Volontà, con la certezza che in ciò è la nostra felicità......
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