domenica 24 febbraio 2013

Politica: arte di amministrare la cosa pubblica

Molti identificano nella crisi della politica il vero problema della nostra società. Ma siamo sicuri che il vero problema sia da racchiudere in questo concetto così astratto?
Parlare di crisi politica, vuol dire non aver capito nulla del problema più grande e più diffuso che l’uomo vive in questa società, un problema radicato e insinuato nelle radici profonde della nostra vita con conseguenze molto più gravi. Questo problema è stato identificato e coniato dal poeta Baudelaire 150 anni fa: l’ “avvilimento dei cuori”, la tristezza nei cuori ovvero la progressiva mancanza di speranza e la difficoltà di vedere per la propria esistenza un possibile orizzonte. Questo avvilimento è la conseguenza dell’assenza di un cuore e di moralità nella gestione degli affari e della politica. 
Chi si dedica alla cosa pubblica dovrebbe farlo per il bene dei cittadini e non per il proprio tornaconto personale. Ma il proprio tornaconto è ricercato a causa di questa “tristezza nel cuore”. Da qui nasce il circolo vizioso: avvilimento, crisi, crisi, avvilimento. Basterebbe poco ritornando all’origine della parola politica, dal latino politica, dal greco politike, che attiene alla città, sottinteso techne (arte). Quindi politica come l’arte di governare gli Stati, come amministrazione della cosa pubblica. 
Ricordiamoci che la prima qualità di chi governa deve essere la giustizia, virtu’pubblica per eccellenza perché riguarda il bene della comunità.
In queste giornate di voto questo deve essere il nostro pensiero quando mettiamo la famosa crocetta.

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