mercoledì 16 gennaio 2013

Le politiche di Nyerere: uhuru e ujamaa


Uhuru e Ujamaa sono i termini chiave della sua politica.
Uhuru vuol dire indipendenza e anche libertà e le due accezioni furono usate tanto in politica estera che in politica interna.
Per la prima accezione, indipendenza, voleva dire che nessun africano poteva sentirsi veramente libero fintanto che una parte del continente fosse rimasta sotto la dominazione coloniale: da qui l’impegno  attivo contro il colonialismo e l’apartheid.
La seconda accezione di uhuru (liberta') cioè lavoro comune e collettivo che utilizzi essenzialmente le risorse locali (ujamaa) per una politica di sviluppo che assicuri l’indipendenza della nazione.
Ujamaa e uhuru sono termini swahili, e sono utilizzati perche' la politica doveva essere pensata in questa lingua per espellere quella del colonizzatore. Lingua che diventò quella ufficiale della Tanzania, nella quale pronunciò tutti i discorsi e che è stato un forte strumento di coesione per la popolazione. L’obiettivo è la costruzione di una “società giusta di cittadini liberi e uguali […] che controllano il proprio destino e insieme cooperano in uno spirito di fraternità umana per il loro mutuo beneficio. ” Lo strumento è l’ujamaa, che sta ad indicare sia l’insieme delle relazioni familiari allargate come modello di vita sociale, sia la cooperazione nel lavoro sotto l’egida dello Stato e l’aiuto reciproco per assicurare il benessere e la divisione dei frutti della comune attività.
Il socialismo di Nyerere sta tutto nell’idea politica dell’ujamaa: è un socialismo adattato alla realtà della Tanzania, che disconosce le ideologie e le pratiche straniere; si oppone al capitalismo e mira a costruire una società più felice senza lo sfruttamento dell' uomo su l'uomo.

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