Uhuru e Ujamaa sono
i termini chiave della sua politica.
Uhuru vuol dire
indipendenza e anche libertà e le due accezioni furono usate tanto in politica
estera che in politica interna.
Per la prima
accezione, indipendenza, voleva dire che nessun africano poteva sentirsi
veramente libero fintanto che una parte del continente fosse rimasta sotto la
dominazione coloniale: da qui l’impegno attivo contro il colonialismo e l’apartheid.
La seconda
accezione di uhuru (liberta') cioè lavoro comune e collettivo che utilizzi
essenzialmente le risorse locali (ujamaa) per una politica di sviluppo che
assicuri l’indipendenza della nazione.
Ujamaa e uhuru sono
termini swahili, e sono utilizzati perche' la politica doveva essere pensata in
questa lingua per espellere quella del colonizzatore. Lingua che diventò quella
ufficiale della Tanzania, nella quale pronunciò tutti i discorsi e che è stato
un forte strumento di coesione per la popolazione. L’obiettivo è la costruzione
di una “società giusta di cittadini
liberi e uguali […] che controllano il proprio destino e insieme cooperano in
uno spirito di fraternità umana per il loro mutuo beneficio. ” Lo strumento è l’ujamaa, che sta ad
indicare sia l’insieme delle relazioni familiari allargate come modello di vita
sociale, sia la cooperazione nel lavoro sotto l’egida dello Stato e l’aiuto
reciproco per assicurare il benessere e la divisione dei frutti della comune
attività.
Il socialismo di
Nyerere sta tutto nell’idea politica dell’ujamaa: è un socialismo adattato alla
realtà della Tanzania, che disconosce le ideologie e le pratiche straniere; si
oppone al capitalismo e mira a costruire una società più felice senza lo sfruttamento dell' uomo su l'uomo.
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