lunedì 21 gennaio 2013

Coppa d'Africa e le guerre nel continente


L’Africa scende in campo per la 29ª edizione della Coppa d’Africa che si disputa in Sudafrica, dal 19 gennaio al 10 febbraio. 
Tra le 16 finaliste ci sono purtroppo nazioni sconvolte da conflitti e dal terrorismo. 
Il Mali spaccato in due, vittima degli scontri tra i tuareg del Nord e i Movimenti per l’unicità e il jihad in Africa, che hanno conquistato la parte occidentale del Paese. 
L’aviazione francese sta bombardando dalla scorsa settimana e in migliaia fuggono dal Mali. 
In questa situazione si spera che il popolo possa vivere tre settimane di “pace”, grazie al calcio. 
È quello che si augurano anche i popoli della Repubblica Democratica del Congo, la cui regione orientale del Kivu viene tenuta sotto scacco dai ribelli del gruppo armato M23. In quasi 250mila sono in fuga dal Congo. 
Partecipa alla  competizione, anche la Nigeria dove il terrorismo islamico, sotto la sigla  Boko Haram,  dal 2009 a oggi si calcola abbia sterminato almeno 3mila persone, molti delle quali di religione cristiana, come ricordavo nel mio post del 26 dicembre. 
Quel vento di discordia del fondamentalismo spira da sempre in Algeria come stiamo vedendo in questi giorni. Si è concluso infatti ieri nel sangue, con più di cinquanta morti - 23 ostaggi e 32 terroristi secondo un bilancio provvisorio - il blitz delle forze armate algerine contro gli uomini di Moctar Belmoctar, il dissidente di Aqmi, al Qaeda nel Maghreb islamico, che mercoledì avevano preso in ostaggio 132 dipendenti stranieri e quasi settecento algerini.
Speriamo che la festa del calcio africano che nella mia adolescenza mi teneva, insieme ai miei amici (Marco, Alessandro, Luca, Mirco e Ulderico), incollato davanti al televisore, contribuisca a riportare la pace in queste continente.

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