domenica 20 gennaio 2013

La confessione di Armstrong


Lance Armstrong ha confessato: ha fatto uso di doping. 
Come avevo scritto in un post di ottobre 2012, speravo fosse un brutto sogno, ma invece purtroppo era tutto vero. Ma dovevo aspettarmelo. 
Per chi conosce il mondo delle due ruote, il texano dopo il ritorno all'agonismo all'indomani della battaglia contro il tumore che lo aveva colpito, improvvisamente diventò un razzo nelle prove a cronometro e una locomotiva nelle scalate delle vette. Da li derivano le vittorie nei sette tour dal 1999 al 2005, vittorie che sono state revocate dall'UCI il 22 ottobre 2012, in seguito ad un'inchiesta condotta dall'United States Anti-Doping Agency, che ha accertato il sistematico utilizzo di pratiche dopanti da parte di Armstrong e della sua squadra, l'US Postal, in tale periodo.
Ora la confessione. 
Ma di chi è la colpa? Sicuramente la sua, ma anche di chi organizza le grandi corse a tappe. Non si può pensare che un essere umano dopo mesi di allenamento sulle strade, possa poi in 20 giorni fare miglialia chilometri sempre al massimo. 
Se Lance Armstrong vuole dimostrare un vero pentimento, ma sopratutto dignità, dovrebbe vuotare il sacco sulle omertà e protezioni che stanno distruggendo il mondo del ciclismo mondiale. E' fondamentale poi che per dissuadere i ciclisti dall'utilizzo di queste sostanze, le pene dovrebbero essere molto più dure, iniziando con la radiazione immediata a vita, al primo conclamato uso del doping con un coinvolgimento penale per chi procura sostanze dopanti con pene simili a quelle per gli spacciatori di sostanze stupefacenti.
Secondo il New York Times, Armstrong avrebbe come obiettivo quello di cancellare la squalifica a vita dagli sport olimpici, così da poter tornare a mettersi alla prova nel triathlon e, soprattutto, a recuperare credibilità agli occhi dei suoi vecchi tifosi.
Ma per il suo bene spero che questo non sia possibile....

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