Nella
flessibilità buona possiamo ritrovare, il contratto di apprendistato e il
contratto di somministrazione di lavoro, mentre in quella cattiva, tutto il
resto dei contratti atipici, tra cui il lavoro a progetto, le "false
partite Iva", le associazioni in partecipazione e altre forme di
collaborazioni autonome fittizie che, impropriamente utilizzate, nascondevano
in realtà dei veri e propri contratti di lavoro subordinato.
Questi abusi, purtroppo, hanno da sempre contribuito
all'erronea percezione della flessibilità come sinonimo di precarietà. La "ratio" che sta alla base di questa
sottoclassificazione della flessibilità esterna, è che, il contratto di
apprendistato e quello di somministrazione di lavoro, contribuiscono a
trasformare la flessibilità in entrata dei contratti temporanei, in un
contratto stabile nel tempo.
Anche le Segreterie Nazionali delle tre Confederazioni
sindacali, CGIL, CISL e UIL in un loro documento congiunto di gennaio 2012,
chiesero un intervento forte e deciso al Governo, per la
semplificazione e la riduzione delle tipologie di lavoro flessibile che confluiscano in forme contrattuali, che siano rivolte verso la stabilizzazione. Il lavoro somministrato diventa così, in via generale, "un modello che potrebbe riassorbire molte delle altre tipologie contrattuali atipiche esistenti", così che il lavoratore somministrato, non debba più sentirsi un "precario" ma possa, a ragione, ritenersi una "risorsa" richiesta dalle aziende che necessitano delle sue qualificate prestazioni lavorative.
semplificazione e la riduzione delle tipologie di lavoro flessibile che confluiscano in forme contrattuali, che siano rivolte verso la stabilizzazione. Il lavoro somministrato diventa così, in via generale, "un modello che potrebbe riassorbire molte delle altre tipologie contrattuali atipiche esistenti", così che il lavoratore somministrato, non debba più sentirsi un "precario" ma possa, a ragione, ritenersi una "risorsa" richiesta dalle aziende che necessitano delle sue qualificate prestazioni lavorative.
Obiettivo
di questo libro è, quindi, di parlare della flessibilità "buona e
sicura" portata avanti dalla somministrazione di lavoro, anche alla luce
degli ultimi interventi legislativi, introdotti in Italia con il Decreto
Legislativo n.24, entrato in vigore il 6 aprile 2012 , senza dimenticare le novità che
riguardano direttamente ed indirettamente l'istituto, introdotte dalla Riforma
Fornero con la Legge n.92 del 28 giugno del 2012. Le novità della Legge
Fornero saranno oggetto di un capitolo curato dall'Avv. Mauro Soldera.
Alle
agenzie per il lavoro è così riconosciuto il ruolo di soggetto privato con
finalità pubblica: come
operatori polifunzionali, seguono non solo l'azienda, ma anche il lavoratore
dal punto di vista dell'orientamento, della formazione, di quella che è la
gestione della carriera.
Ed
ecco perché la parola flessibilità, portata avanti dalle agenzie per il lavoro
non deve essere mai più confusa da nessuno con precarietà, in quanto è una
flessibilità "buona" e sicura.
http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/miscellanea/flessibilita-sicura-zirilli.html
Bravissimo Andrea, vediamo se finalmente qualcuno capisce che la flessibilità della std contribuisce a creare lavori stabili nel tempo.
RispondiEliminaBella iniziativa speriamo solo che per assurdi giochi di partito il prossimo Governo non distrugga tutto
RispondiEliminaBravo e buon anno!
RispondiEliminaDottore è molto interessante complimenti
RispondiEliminaMi piace il titolo che ha dato al suo libro, rende proprio l'idea del servizio che le agenzie per il lavoro erogano.
RispondiEliminaBravo e sopratutto una iniziativa lodevole
RispondiEliminaMolto interessante e sopratutto coraggiosa visione. Lo prenderò
RispondiEliminaCome si dice in facebook...mi piace!
RispondiEliminaLa mia paura e che la situazione sia temporanea. Le nuove elezioni porteranno avanti Governi che vivranno sul compromesso e che prenderanno decisioni fondate su ideologia
RispondiEliminaPremesso che ben si sa l'apprendistato per legge può applicarsi fino a 29 anni di età (ed è quindi una "soluzione" che esclude tutti i lavoratori al di sopra di tale soglia) la riforma Fornero non ha risolto assolutamente nulla. La flessibilità "vera" è quella che permette a chi non è confermato in un posto di lavoro di continuare a lavorare altrove. Non come succede in Italia, che perdi il posto di lavoro e non si sa se, come, dove e quando lo ritroverai.
RispondiEliminaAndrea Marta
Hai ragione Andrea Marta, ma Andrea parla proprio di questo di contratti che hanno la tendenza a diventare stabili. Inoltre la riforma assegna un ruolo alle apl per quanto riguarda politiche di outplacement. Oltre adecco puoi rivolgersi anche alla mia azienda manpower.
RispondiEliminaConosco Andrea e naturalmente il mio commento non era indirizzato a lui, ci mancherebbe. Sono semplicemente avvelenato per l'assurda ed inconcepibile "politica" che da tempo si fa (o meglio: non si fa) nel nostro Paese.
RispondiEliminaAndrea Marta
Caro Andrea ti capisco ma quanto fatto dalla fornero è encomiabile, vuole pulire il lavoro da contratti assurdi che trasformano il lavoratore in un precario a vita. Fidati vedrai quello che succederà con il nuovo Governo di qualsiasi parte sarà l ideologia la farà da padrona e torneremo anni luce indietro.
RispondiEliminaAndrea sei un vulcano di idee. Mi piace quello che scrivi e sopratutto gli argomenti centrati con il mondo che viviamo
RispondiElimina