Difficile commentare una sconfitta. Ancora di più quando a stento si riescono a distinguere i giocatori in campo. E' esattamente quanto accaduto oggi, ad un certo punto della partita, in quel di Verona, dove al di là delle condizioni non eccezionali del campo, ci si è messa anche la nebbia a complicare il pomeriggio di una Roma apparsa comunque decisamente meno brillante rispetto a quanto visto nelle ultime uscite.
Non solo i giallorossi non sono riusciti (per la prima volta in questa stagione) ad andare a segno, ma, come si suol dire, "oltre al danno anche la beffa": nel finale, con posizione comunque da chiarire per una sospetta posizione di fuorigioco, addirittura il "veterano" clivense Sergio Pellissier ha superato Goigoechea in uscita ed ha depositato in rete il pallone dell'1-0 finale con il quali i veneti si sono aggiudicati l'incontro.
Per gli amanti delle statistiche, il Chievo non aveva mai battuto la Roma in campionato tra le mura amiche.
Come dicevamo, risulta complicato descrivere le azioni di gioco sviluppatesi nella ripresa. Sta di fatto che nei primi 45 minuti la Roma non era partita male, cercando come al solito di imporsi pur al cospetto di una compagine davvero ben messa in campo dal loro allenatore Eugenio Corini.
Così, malgrado i giallorossi provassero a scardinare la difesa avversaria, riuscivano raramente ad arrivare alla conclusione, se non con iniziative estemporanee e non frutto di una manovra corale come vuole Zeman. Chievo che dunque concedeva pochissimo e risultato di 0-0 sostanzialmente giusto.
Qualcuno iniziava anche a pensare che per vedere una Roma più incisiva in attacco, sarebbe stato necessario apportare qualche correttivo rispetto agli elementi facenti parte della formazione iniziale.
Formazione che, immutata per quanto concerne l'assetto difensivo, aveva visto De Rossi relegato in panchina ed un centrocampo composto da Tachtsidis in cabina di regia supportato da Bradley e Florenzi nella veste di "intermedi". Davanti veniva riproposto invece Pjanic, in forma davvero smagliante nelle ultime esibizioni, nella posizione di esterno destro del tridente offensivo, con il solito Totti chiamato a svariare ed Osvaldo punta centrale.
Ben presto si intuiva che il tema tattico del match non sarebbe cambiato nel corso dei secondi 45 minuti. A poco a poco gli spazi per la Roma si sono ridotti sempre di più ed il Chievo ha persino trovato il modo in contropiede di iniziare ad impensierire la retroguardia capitolina.
Ed ecco che, come se non bastasse questa scarsa incisività della Roma nel non riuscire a trovar breccia nella difesa avversaria, ci si metteva anche la nebbia, via via divenuta sempre più fitta al punto che chi come il sottoscritto era davanti al teleschermo a fatica è riuscito a distinguere le fasi di gioco per buona parte del secondo tempo.
Si andava più che altro ad intuito, fattostà che passavano i minuti senza che gli uomini di Zeman riuscissero a sbloccare l'incontro. Il tecnico boemo provava comunque ad inserire "forze fresche": Lamela (al rientro dopo circa un mese) che rilevava Pjanic, mentre Totti, apparso stavolta non in forma superlativa ed innervosito in più di un'occasione (fino a subire l'ammonizione per proteste) per le discutibili decisioni arbitrali, veniva avvicendato da Destro.
I cambi tuttavia non sembravano incidere più di tanto e nel finale ci scappava come detto addirittura la beffa: Pellissier, lanciato a campo aperto con una difesa romanista molto alta ed in sospetta posizione irregolare al momento del lancio, superava Goigoechea in disperata usciva e regalava al Chievo altri 3 punti fondamentali per una tranquilla posizione di classifica.
Al di là della cronaca di una partita molto amara per la Roma, soprattutto considerando che è stata sciupata una ghiotta opportunità per avvicinarsi ulteriormente ai vertici della classifica, vogliamo soffermarci su alcune considerazioni.
L'arbitraggio di Bergonzi si è rivelato insufficiente per una serie di episodi che hanno finito col penalizzare la Roma. L'ammonizione a Castan (che essendo diffidato dovrà saltare per squalifica il match clou contro il Milan di Sabato prossimo) è apparsa quantomeno eccessiva. E in un paio di circostanze il "fischietto" genovese ha sorvolato per altrettanti falli, su Totti forse più netto rispetto a quello su Balzaretti, dai quali sarebbero potuti scaturire dei calci di rigore in favore della Roma.
A questo si aggiunga il probabile (stando a quanto mostrano le immagini) fuorigioco di Pellissier, in occasione del goal che ha poi deciso la partita, ed il quadro è completo.
Zeman ha preferito non rilasciare commenti nel dopo partita, proprio per evitare di incorrere in sanzioni disciplinari che inesorabilmente sarebbero scattate qualora avesse deciso di parlare dell'operato di Bergonzi.
Da qui a dire che la Roma sia stata sconfitta per colpa dell'arbitro ce ne corre e non ci sentiamo di dirlo.
La squadra non è apparsa brillante e se questo in altre precedenti uscite (si pensi a quella di Pescara) non aveva comunque influito sul risultato finale, stavolta ha pesato e non poco. L'avvio, quando ancora la nebbia non era calata sul campo del "Bentegodi" era comunque stato positivo, di certo la squadra aveva prodotto poche occasioni da goal, ma la manovra appariva ad ogni modo piuttosto fluida. Poi però con il passare del tempo bisogna riconoscere i meriti di un Chievo molto ordinato, che ha concesso pochissimi spazi e via via si è fatto sempre più intraprendente, tanto da impensierire, anche prima del contestato goal di Pellissier, la difesa della Roma.
In sostanza dobbiamo registrare un passo indietro nella prestazione dei giallorossi, decisamente poco incisivi in attacco anche se penalizzati da un arbitraggio insufficiente.
Ora però sarebbe già il caso di rimboccarsi le maniche e di guardare alla delicatissima sfida di Sabato prossimo, quando all'Olimpico marcherà visita un Milan in continua ascesa nonchè ringalluzzito per il roboante successo di S.Siro (come da pronostico)contro il malcapitato Pescara.
E dire che la Roma oltretutto arriva a questo delicatissimo confronto in condizioni non eccellenti, specie per quanto concerne il reparto arretrato: Castan, squalificato, non potrà giocare, mentre Marquinhos si è infortunato e nei prossimi giorni dovrà essere valutata l'entità del suo risentimento.
Una partita davvero stregata, quella di Verona, nella quale purtroppo una serie di fattori ha portato ad uno stop imprevisto quanto inatteso al termine di un periodo in cui la Roma aveva dimostrato di essere in salute, sia sul piano dei risultati che sul quello del gioco.
Occorrono come sempre calma e sangue freddo per riprendere il cammino interrotto. Per dimostrare che non è la Roma della scorsa stagione, completamente priva di mordente
e di una propria identità. Ma una squadra che è cresciuta di settimana in settimana, fino a quel bellissimo Roma-Fiorentina da tutti ammirato soltanto 8 giorni fa.
E allora dai, Roma. Rialzati e combatti per la tanta gente che ti ama.
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