Otto anni dopo le olimpiadi di Atene, quattro atleti sono stati squalificati da quel podio che li aveva visti protagonisti, vincenti e premiati e dovranno riconsegnare le medaglie.
Sono tutti lanciatori e lanciatrici di peso, disco o martello ucraini,russi e bielorussi, che si vanno ad aggiungere a quelli già scovati 8 anni fa, nell' antico stadio di Olimpia.
Sicuramente è importante che si sia riuscito a scoprire questi personaggi che hanno fatto uso di aiuti artificiali per migliorare le loro performance sportive ma chi ripagherà gli sconfitti che hanno perso la gioia del podio, e la conseguente fama e i conseguenti contratti.
La lotta al doping e' in continua evoluzione e può'esserci stato il caso che chi ha vinto, ha migliorato le sue prestazioni con tecniche che oggi sono proibite ma all' epoca erano lecite. Prima o poi assisteremo a cause per risarcimento del danno,da parte degli sconfitti, ma è necessario stabilire regole più certe per dissuadere questi imbroglioni.
Quali? Squalifica a vita e obbligo di riconsegnare eventuali compensi per la vittoria (anche di eventuali contratti con sponsor) al secondo classificato. Quando si tocca il portafoglio sicuramente tutti sono più sensibili.
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