Secondo i dati Unioncamere tratti dal sistema informativo excelsior nel complesso ci saranno oltre 218mila "ingressi" nelle imprese dell'industria e dei servizi entro la fine del 2012. Per il lavoro subordinato, il saldo complessivo si manterrà negativo anche per fine anno: quasi 120mila i posti di lavoro in meno, in parte determinati dalla fisiologica conclusione di contratti stagionali o comunque a termine; 12 mila di essi saranno lavoratori in somministrazione o interinali. I restanti 107mila lavoratori dipendenti persi, a carattere non stagionale e stagionale, si distribuiscono in tutte le regioni. Sul fronte delle altre forme contrattuali si segnalano riduzioni di poco inferiori alle 12mila unità per i collaboratori a progetto.
Secondo l'indagine relativa al IV trimestre 2012 del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, la domanda di lavoratori alle dipendenze per la fine dell'anno (al netto degli interinali) risulta tuttavia lievemente superiore rispetto alle previsioni delle imprese espresse per il IV trimestre 2011 (il peggiore dagli ultimi due anni). A livello territoriale, in 17 regioni le assunzioni risultano in aumento rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Il confronto anno su anno delle entrate mostra poi una crescita della domanda nei settori industriali più fortemente orientati all'export e nei servizi.
Si evidenzia, inoltre, una lieve ripresa rispetto ai trimestri precedenti dei contratti a tempo indeterminato e determinato, dopo il calo subito nel trimestre precedente, e il rilancio dei contratti di apprendistato, sui quali la riforma del lavoro ha puntato molte carte.
Emerge tuttavia una sempre più ampia spaccatura tra lavoro "stabile" (contratto a tempo indeterminato, cui può essere assimilata anche la nuova formula dell'apprendistato) e le altre forme di lavoro, sia subordinato (contratto a termine - compreso quello a carattere stagionale – e lavoratori interinali), sia autonomo (collaboratori a progetto, partite IVA e lavoratori occasionali): fatto 100 il totale delle entrate previste nel IV trimestre dell'anno, il 19% sarà destinato al lavoro stabile e l'81% a tutte le altre forme. Va a tal proposito evidenziato però che le imprese, interpellate a settembre nell'ambito del Sistema informativo Excelsior e quindi ancora non pienamente edotte rispetto ai contenuti della riforma del mercato del lavoro varata a luglio, nel rispondere abbiamo messo in evidenza lo stato di incertezza del momento congiunturale, che le induce sì ad assumere, ma fa loro preferire rapporti di lavoro meno vincolanti.
Le assunzioni alle dipendenze (ad esclusione dei lavoratori somministrati) previste dalle imprese nel IV trimestre 2012 sono 131.100, quasi 28mila in meno rispetto a quanto previsto per il trimestre estivo (-17,4%) ma 12mila in più rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno (+10%). A pesare rispetto allo scorso trimestre è il calo delle assunzioni stagionali, che si riducono di quasi 31mila unità: essendo esaurita la stagione turistica estiva (che insieme alla lavorazione dei prodotti alimentari "attiva" la maggior quota di domanda di lavoro stagionale), le assunzioni temporanee finalizzate a questa attività riprenderanno infatti solo nella parte finale del 2012, in previsione della stagione turistica invernale 2013. Questa flessione è solo in parte bilanciata dall'aumento delle assunzioni non stagionali, circa 3mila in più rispetto al trimestre estivo.
In valore assoluto, le assunzioni dell'industria saranno quasi 37mila, mentre 94mila interesseranno i servizi. Il confronto con lo stesso trimestre dell'anno scorso resta negativo per il settore industriale, ma alcuni accenni di ottimismo sembrano interessare, all'interno del settore manifatturiero, i comparti del tessile abbigliamento, metallurgico, meccanico e dei prodotti elettrici ed elettronici (tutti fortemente orientati all'export). Per tutti questi settori, il confronto con le entrate previste nel IV trimestre 2011 risulta positivo, seppur di poche centinaia di unità. La ripresa delle assunzioni nei servizi, a confronto con lo scorso anno, si estende a quasi tutti i comparti, e anche gli unici tre che fanno eccezione (commercio al dettaglio, trasporti e servizi informatici e delle Tlc) presentano riduzioni decisamente contenute se non addirittura nulle.
Il saldo dovrebbe restare anche per il trimestre di chiusura d'anno negativo (107mila i posti di lavoro alle dipendenze in meno escluso gli interinali), con quasi 45mila lavoratori persi nel Mezzogiorno (-1,8%), 27mila in meno al Centro (-1,2%), 20mila nel Nord-Est (-0,7%) e 15mila nel Nord-Ovest (-0,4%). Uno degli elementi di novità delle previsioni formulate dalle imprese per il IV trimestre 2012 è rappresentato dal forte incremento, rispetto al periodo giugno-settembre, dell'utilizzo di altre tipologie contrattuali. Oltre alle poco più di 131mila assunzioni "dirette" di lavoratori alle dipendenze, nei tre mesi finali dell'anno le imprese prevedono di stipulare altri 87mila contratti di lavoro, suddivisi tra quasi 27mila interinali (lavoratori subordinati assimilabili ai 131mila dipendenti di cui si è detto) e 60.400 "autonomi"; di questi, 43.500 collaboratori "a progetto" e quasi 16.900 di altro tipo (soprattutto lavoratori a partita IVA e con contratto di lavoro occasionale). Questo porta gli ingressi totali di lavoratori dipendenti (includendo anche gli interinali) a 157.600 mila, e il complesso degli ingressi programmati in azienda a quota 218mila,.
Il Sistema informativo Excelsior segnala comunque che nel trimestre di fine anno ci saranno 12mila posti di lavoro in meno con contratto interinale e 11.600 con contratto di collaborazione a progetto.
La dinamica dei contratti presenta infine due ulteriori novità. La prima riguarda l'innalzamento della quota di contratti a tempo indeterminato, che, sul totale degli "ingressi" previsti, dovrebbe passare dal 13,9% del trimestre precedente al 14,6%, e il parallelo lieve incremento anche dei contratti a tempo determinato (che incideranno per il 20,8% nell'ultimo trimestre dell'anno contro il 19,5% dei tre mesi estivi). In consistente aumento sia a livello percentuale che come valori assoluti anche l'apprendistato, che rappresenta un elemento ormai acquisito dalle imprese dopo la riforma introdotta lo scorso anno. Le imprese prevedono di offrire al 4% dei candidati all'assunzione nel IV trimestre un contratto di apprendistato per complessivi 8.700 posti di lavoro, in aumento rispetto alla quota del 3,2% registrata nello scorso trimestre, pari a complessive 7.300 unità.
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2012
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