Il 23 aprile alle ore
8,30, il Ministro del Lavoro Elsa Fornero andrà nello stabilimento Alenia
di Torino a spiegare la riforma del lavoro agli operai, che con 1300 firme
l'hanno invitata in una loro assemblea.
E' un evento storico
che a mia memoria non ha alcun precedente.
Questa visita (se ci sarà) è stata
accompagnata da molte polemiche, infatti, in alcune interviste da alcuni
leader sindacali, è stata definita una "sfida supponente".
Personalmente non la penso così in quanto mi sfugge il motivo per cui in
fabbrica non sia posssibile il confrontro tra gli operai e la loro controparte
che sta decidendo una riforma del lavoro che riguarda anche loro.
Tutto nasce
infatti da un desiderio (indirettamente) espresso dal Ministro
all'indomani degli scioperi annunciati sulla riforma, quando disse che gli
sarebbe piaciuto spiegare la riforma agli operai.
Questo è un gesto
importante, coraggioso e di forte sensibilità, in quanto pur nella radicale
diversità di opinioni è sempre fondamentale il confronto. Perchè
questa opposizione? C'è forse il timore che le parole del Ministro possano
convincere gli operai? Dobbiamo condannare la vera forza del nostro paese
ad ascoltare solo una parte, o obbligarli a conoscere la nuova idea del
lavoro "filtrata" dai mass media? In quale parte della nostra Carta Costituzionale è vietato?
I lavoratori sono sicuramente
informati e consapevoli e non vedo alcuna "difficoltà" o
"paura" in questo confronto.
Da parte del Ministro,
nell'accettare questo invito non vedo supponenza ma solo il credere
fortemente nelle sue idee di trasformazione del Paese partendo da una di
quelle leve del valore di uno Stato, il lavoro. Ben
vengano queste
iniziative, non vedo sfide ma solo coraggio.
Ricordiamoci che “l’Italia è una
Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Il
valore del lavoro, come elemento fondante del nostro Stato Repubblicano,
riconosciuto nel primo articolo della nostra Costituzione, significa che questo
(e non la proprietà), deve costituire il criterio preponderante per il
riconoscimento della dignità morale e sociale dei cittadini, e che, il
cittadino deve essere preso in considerazione non tanto per quello che ha,
quanto per quello che fa.
Vediamo anche il rovescio della medaglia: in
questo confronto ed in questo dibattito anche il Ministro avrà la possibilità
di prendere coscienza dal vivo e senza filtri delle esigenze dei
lavoratori.
Una scelta di stile e non supponente sono d'accordo Andre....ciao Carmelo
RispondiEliminaVorrei vedere quanti avrebbero avuto questo coraggio.
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