Questo particolare tipo di
turismo deriva in parte dalla diffusione della cosiddetta “narco-cultura”.
Secondo lo studio,
effettuato anche consultando le imprese che in Messico operano settore del
turismo, l'ondata di violenze che ha provocato moltissime vittime negli ultimi 4
anni ha causato una calo del turismo tradizionale ma ha invece spinto al rialzo
quello piu' morboso. Gli antesignani, sono
stati i cosiddetti “springbreak”statunitensi ed europei giovani piu' o meno sui 35 anni
e con un alto potere d'acquisto. Chiedono di fotografare edifici con sui muri i
fori delle pallottole o zone dove restano i segni dei regolamenti dei conti tra
i killer dei narcos.
A Citta' del Messico sempre
piu' turisti chiedono di visitare il famigerato quartiere di Tepito, dove
pullulano gli spacciatori di droga e criminali di ogni sorta.
Nello stato di Hidalgo, nel
centro del Paese, e' stato inoltre ideato un singolare show per turisti
stranieri, in cui questi ultimi vengono inseguiti da finte guardie di frontiera
che, quando li raggiungono, li insultano affinche' abbiano un'idea di come
vengono trattati gli immigrati clandestini.
Non ho parole...da paragonare a quelli che vanno a visitare luoghi macabri teatri di efferati delitti....dove finiremo? Claudia
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