Ormai la lotta al Covid19, ha una portata planetaria. Gli Stati lo stanno fronteggiando con 2 modalità differenti: c’è chi punta sulla cura dei positivi e non contrasta il contagio, c’è chi (come l’Italia e la Cina) attraverso provvedimenti di “lockdown”, mira a frenare il contagio.
Il primo modello, non richiede il lockdown, non ferma il contagio e potenzialmente porta al sacrificio di una quota della popolazione: si ammalano in molti ed alcuni, non potendo ricevere le cure (il servizio sanitario non ha risorse illimitate), sono destinati alla morte. In questo approccio si sceglie (volutamente) di sacrificare una parte della popolazione (composta in maggioranza da persone anziane), la cui morte cinicamente, non compromette la funzionalità del sistema economico (forse la favorisce), alleviando i costi delle pensioni e della sanità, innescando un processo economicamente espansivo grazie alle eventuali eredità che, accresceranno il patrimonio dei giovani che hanno una più alta propensione al consumo rispetto ai loro genitori.
La scelta di questo modello accresce anche la potenza economica relativa dei paesi che lo adottano, rispetto agli Stati concorrenti che scelgono il modello di contenimento del contagio. Approfittando delle difficoltà delle imprese dei primi, le altre imprese riusciranno ad acquisire quote di mercato su scala mondiale.
L’implementazione del modello di contenimento del contagio, richiede invece l’applicazione di forti misure di restrizione delle libertà (difficili da monitorare, senza l’ausilio dell’esercito o di uno Stato sul modello cinese) e ha costi economici altissimi, per fermo produttivo e per lo stop delle piccole e medie imprese, asse portante del nostro paese: in questo modello si valuta invece il vantaggio strategico di lungo periodo di rafforzare la coesione sociale della popolazione. Questa è considerata più importante sul costo di breve periodo del grave danno economico.
Quali dei modelli sia più giusto, non sta a me dirlo, ma credo che la salute non abbia colore politico e ogni Stato ha l’obbligo di implementare ogni intervento in grado di tutelare una persona ed eliminare il rischio che contragga malattie.
Ricordiamoci che la salute della singola persona, è garanzia per la salute dell’intera collettività.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Running around my brain....
come un neurone motorio impazzito...
martedì 10 marzo 2020
venerdì 27 aprile 2018
Kim e Moon: una pace possibile
Sentendo la notizia dell'inizio del dialogo tra le 2 Coree, capisci che l'idea di un mondo in pace è ancora possibile. Allora vedendo le immagini dei 2 leader delle Coree, Kim e Moon che si stringono la mani, capisci che può essere possibile un'alleanza per il futuro del mondo, un mondo nel quale gli estremisti non possano più minacciare i popoli, un mondo nel quale l'energia nucleare sia usata soltanto a scopi pacifici, un mondo nel quale i Governi ed i Capi di Stato siano al servizio dei loro cittadini e i diritti di tutti (anche degli "ultimi tra gli ultimi") siano sempre rispettati.
Vedendo quanto sta succedendo in Siria capisci anche che purtroppo è più facile iniziare una guerra che finirla. È più facile accusare gli altri invece che guardarsi dentro. È più facile concentrarci su ciò che ci divide piuttosto su ciò che ci unisce. Per un mondo in pace partiamo anche dalla nostra quotidianità pensando nel nostro piccolo a fare agli altri quello che vorremmo che gli altri facessero a noi.
martedì 10 aprile 2018
Una Roma da sogno
Partite come questa resteranno negli annali. Come quella del 25 aprile 1984 quando la Roma rimontò il Dundee United, con 2 goal di Pruzzo e 1 di Di Bartolomei.
Una partita da incorniciare per l’emozione che ha saputo regalare. Emozioni che è difficile riuscire a spiegare a parole.
Una Roma da morire, che ha saputo domare oltre il risultato, un avversario da manuale. Una Roma entusiasmante sul piano del gioco e della tenuta atletica.
Un grazie a Eusebio Di Francesco. Il segreto del suo successo è quello di aver lavorato sulla testa dei campioni in squadra, spingendoli a un rifiuto della loro individualità e del loro super Io, facendo in modo di spostare la concentrazione dall' io campione, al noi squadra.
Per far questo il mister ha lavorato sulla capacità (e sulla volontà) di condividere radici e valori. Se la squadra condivide radici e valori, il risultato sono le performance eccellenti, ovvero la volontà di onorare una maglia unica, come era scritto in passato all'interno delle casacche del team giallorosso.
Il segreto del successo, è stato quello di imparare attraverso le esperienze negative degli ultimi anni, ma soprattutto sulla capacità di divertirsi lavorando.
Dal gruppo al team, questo è stato il suo merito, far capire che un gruppo che non è squadra non avrà mai fame di vittoria. Passare da un gruppo di campioni a una squadra vincente, vuol dire passare dal concetto di inclusione a quello di cooperazione, dove le parole d'ordine sono rispetto, condivisione e identificazione nella squadra.
Ora “gli esami non finiscono mai", come diceva Eduardo De Filippo. E allora diamoci dentro, la Roma è in ballo e continuasse a ballare alla grande e sognare.
sabato 31 marzo 2018
Negrita Louder Session
Ieri con la “Negrita Louder Session” abbiamo avuto uno straordinario esempio di “Fan Experience”. Un’esperienza non legata al “cosa” ma al “come”. Oggi anche chi fa musica, ha a che fare con una nuova tipologia di utente digitale: abituato ad utilizzare gli strumenti “mobili” e sempre alla ricerca di contenuti utili, veloci e “user friendly”. Di conseguenza l’artista diventa sempre più “fan-centrico”, mettendo alla base di tutte le sue decisioni la “fan experience”.
Questo significa che l’artista canalizza ogni suo sforzo nel creare un coinvolgimento unico con i propri fan.
Ieri i Negrita con Louder, hanno aperto le loro porte, diventando più trasparenti e vicini, si sono “umanizzati” portando alla luce la quotidianità del loro lavoro nel loro studio, sviluppando così un legame emotivo con i propri fan. Non solo ma anche i feedback interattivi in real time attraverso la piattaforma, hanno permesso ad ognuno di noi di costruire una relazione speciale con i Docs.
Complimenti a Louder e ai Negrita per aver ascoltato i sogni e le passioni dei loro fan. Ci hanno dato l’opportunità di entrare, vedere, parlare ed essere ascoltati e hanno aperto il loro studio per un’esperienza memorabile, sperimentando qualcosa che esce dalla norma.
Ieri nel loro live streaming, sono stati capaci di dimostrare il valore della loro offerta musicale dimostrando passione, creatività ed impegno. Hanno dimostrato di essere una grandissima band. Bravi
lunedì 13 novembre 2017
Il pericolo degli -ismi
Nella storia, il suffisso -ismo, ha sempre portato alla degenerazione distruttiva della parola originale. Qualcuno, molto più illuminato di me, lo definì come un “parassita ideologico che svuota le cose della loro sostanza proiettandole fuori dal loro confine” e la storia contemporanea è piena di esempi di -ismi catastrofici. Quando ad esempio si discute di socialismo non parliamo di sociale, ma abbiamo visto essere un’affascinante utopia che pose i cittadini sotto un potere assolutista nelle mani di un partito che portava avanti una brutta copia dell’idea di uguaglianza e di giustizia sociale. Per non parlare del nazionalismo hitleriano o di fascismo mussoliniano che abbracciando il mito del popolo eletto e della razza superiore, hanno nuociuto e distrutto l’idea di nazione. Infine il nazionalismo mascherato da comunismo di Tito che voleva espandere il territorio jugoslavo ai danni della minoranza tedesca (massacrata ed espulsa con violenza), della minoranza ungherese (cacciata con la forza dalla proprie terre) e della minoranza italiana, trasformando l’idea di giustizia in uno stato dittatoriale dove ogni libertà era repressa.
Si può quindi essere impegnati per il sociale ma contro il socialismo, lavorare per la comunità ma contro il comunismo, ammirare il progresso ma contro il progressismo e celebrare la nazione ma contro il nazionalismo. La storia ha dimostrato che gli -ismi portano a distorcere qualcosa che per essere giusta, sarebbe dovuta stare nel mezzo. Aristotele ci diceva che per raggiungere la felicità devi esercitare dei comportamenti che consistono nello scegliere il giusto mezzo tra due estremi. Il buon senso che ci dovrebbe accompagnare, consiste nel percepire gli oggetti nella loro esatta proporzione.
sabato 22 luglio 2017
La corruzione
Era Mafia o no, nella vicenda Roma Capitale? Per me non è importante. È necessario capire che il danno piu' grave che la corruzione arreca all'economia, è costituito dalla interferenza che questi comportamenti illeciti hanno sul buon funzionamento di un'economia concorrenziale. Non penso solo all'assenza di una sana competizione, ma alla profonda differenza tra il valore di un'opera o di un servizio realizzato secondo regole di favoritismo e non secondo regole di efficienza.
Serve un rigurgito di moralita' e la necessaria presenza in economia di norme etiche.
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