lunedì 7 marzo 2016

Quando la droga fa notizia per il male che fa...agli altri

Sono sull'aereo e come spesso mi capita leggo il quotidiano. 
Gli occhi "cadono" su un articolo con titolo ad effetto: "Le vite allucinate di ragazzi normali". Siamo a Roma e il giornalista racconta la storia di due ragazzi che nel week end sotto l'effetto di alcol e cocaina, decidono di chiamare un altro ragazzo per ucciderlo e vedere "l'effetto che fa". Questa la terribile confessione di uno degli assassini. 
La droga colpisce anche le famiglie normali e fa sì che "la ragione cada nel pozzo infinito di un orrore senza senso". Perché lo hai ucciso, chiedono gli inquirenti ad uno dei due: "non so perché l'ho fatto". La risposta non è di un bambino, ma di uno studente universitario e di un "bravo ragazzo", il suo amico (quello della porta accanto). Questo terribile evento fa capire che la droga non è solo un male per chi ne fa abuso, ma anche per gli altri. I nuovi tossicodipendenti sono ragazzi normali di quelli che si possono incontrare nel palazzo. Loro non si considerano dipendenti, perché associano questo stato a quello dell'eroinomane, considerato da loro un soggetto marginale e senza speranza: un mondo distante da loro. 
La cocaina invece è una sostanza senza odore e senza segni, considerata (erroneamente) priva di rischio che può rapire e amplificare le situazioni di divertimento. 

Chi cala Mdma e sniffa cocaina, si sente un ragazzo normale pronto a sfruttare a fondo tutte le opportunità del fine settimana. Non a caso l'abuso spesso è nel venerdì sera per poi poter smaltire gli effetti nel weekend.
L'abuso di sostanze stupefacenti, è in aumento forse è arrivato il momento di pensare seriamente ad una vera prevenzione per far riscoprire la bellezza di una vita senza dipendenze. Ora il risultato è che in un appartamento e'stato trovato  un ragazzo con il cranio sfondato a martellate da due suoi "amici", senza motivo, solo per vedere l'effetto che fa e sotto l'effetto di droga.

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