giovedì 12 novembre 2015

#SmartWorking: quando la flessibilità può far rima con risultato

Arriverà il momento in cui sarà dissolta la convinzione che si lavora solo se si permane all’interno di un edificio, ovvero si lavora solo se si sta seduti nella scrivania del proprio luogo di lavoro? 
La risposta che auspico è si, o meglio è già arrivato! 
Lo Smart Working propone un modo di lavorare differente, in cui il dipendente che è una risorsa dell'azienda, viene riconosciuta tale e quindi viene considerata competente nella gestione del proprio lavoro e dei propri tempi (e fino a qua nessun problema), ma soprattutto è autonomo nella scelta dei propri spazi e dei propri mezzi, nel rispetto degli obiettivi fissati dall’azienda. 
Con lo smart working perde importanza il concetto di luogo di lavoro, ma viene messo al centro dell'attenzione la risorsa lavoratore e la sua capacità di autogestirsi conciliando al meglio vita privata e vita lavorativa. 
Secondo una ricerca del Politecnico di Milano questi sono solo alcuni vantaggi per gli stakeholders: per l'azienda sicuramente una maggiore produttività e un risparmio sui costi dell'assenteismo, per le persone maggiore soddisfazione, un grande risparmio economico e meno tempo impiegato negli spostamenti e per la società meno emissioni C02 (e non solo)  PoliMI.pdf 
Questo non vuol dire che si chiudano tutti gli uffici, ma significa rivedere il modo di lavorare lasciando alle persone maggiore autonomia a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.

Nessun commento:

Posta un commento