giovedì 9 ottobre 2014

Tendere la mano

Non va dimenticato che la tossicodipendenza non è una scelta, ma una malattia che si basa fondamentalmente sull’annullamento della volontà del soggetto, mediante precisi meccanismi neuropsicologici legati direttamente all’effetto delle sostanze e alle caratteristiche di vulnerabilità individuali ed ambientali della persona malata.
Se così è, risulta chiaro che queste persone vanno aiutate a ritrovare il loro stato fisiologico di piena autonomia, libertà e responsabilità decisionale e, conseguentemente, di controllo volontario dei comportamenti e delle loro scelte di vita.
Mi piace dire che spesso è un errore di valutazione. Fondamentale è, quindi, il recupero del tossicodipendente.
La persona tossicodipendente ha bisogno di essere accompagnata all’interno di un percorso, che parte dal raggiungimento della consapevolezza di avere un problema e quindi dall’attivazione di una motivazione al cambiamento, e giunge fino al reinserimento socio-lavorativo attraverso una presa in carico totale della persona in un percorso comunitario. Inoltre, parte integrante della riabilitazione è la prevenzione al rischio di ricadute attraverso una serie d’interventi ritenuti fondamentali non soltanto nella fase di reinserimento, ma anche nella fase successiva in cui la persona tenta di mantenere una stabilità relazionale e socio-lavorativa.
La droga è un nemico troppo potente per il raggiungimento e la conservazione del benessere individuale.
Il tossicodipendente, per quanto cronicizzato, non può essere abbandonato alla sua condizione di disagio e di malattia e deve essere sempre considerato recuperabile alla vita. Chi fa uso di droga, non è in grado di gestirsi, e può recare danni a se stesso e agli altri vicini. L'eroina, in particolare, porta con sé il fantasma della disperazione, autodistruzione e morte, che prende corpo in un circolo progressivamente vizioso fatto di reati, carcere, prostituzione, overdose e Aids.
I genitori di un figlio tossicodipendente, devono essere lucidi e non devono disperare mai e devono mantenere il dialogo tra loro e con lui, prodigargli affetto e favorire i suoi contatti con strutture che lo possono prendere in carico, anche se solo l'impegno personale dell'individuo, la sua volontà di rinascita e la sua capacità di riprendersi, possono assicurare il ritorno alla normalità dal mondo allucinante dei narcotici.
Accedere ad un buon trattamento è importante per le persone con problemi correlati all’uso di droga, soprattutto per risolvere i motivi che sono alla base dell’abuso di queste sostanze.
Se si vuole aiutare un tossicodipendente ad uscire dalla droga bisogna affidarsi solo a persone esperte che ne conoscono il comportamento da porre in essere durante le fasi terribili della crisi di astinenza, che possono supportarlo nella disintossicazione dalla sostanza stupefacente e supportarlo nella fase formativa verso una vita libera dalle dipendenze.

Per questo sono necessari e imperativi da parte dello Stato e delle istituzioni locali, anche gli aiuti sociali delle famiglie e delle comunità terapeutiche. 

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