giovedì 21 agosto 2014

Tossicomania

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la tossicomania “è uno stato d’intossicazione cronica o periodica, dannosa all’individuo ed alla società, prodotta dall’uso ripetuto di una sostanza chimica, naturale o di sintesi”, abbracciando, nel complesso, una prospettiva medica della materia.
Le caratteristiche dello stato di tossicomania, sono identificabili:
·        nel desiderio invincibile di continuare ad assumere la sostanza e di procurarsela con ogni mezzo;
·        nella tendenza ad aumentare la dose per ottenere gli stessi effetti;
·        nella dipendenza psichica e poi eventualmente fisica dagli effetti della sostanza;
·        nella grave compromissione della salute, della vita di relazione e della validità individuale[1].
“Il tossicomane, con l'andare del tempo, va fatalmente incontro ad un progressivo decadimento psichico e fisico per cui mentre da un lato la produzione intellettuale, l'attenzione e la memoria non sono più all'altezza di prima, la volontà diventa fiacca, i sentimenti etici si attutiscono, la capacità di lavoro diminuisce ed il soggetto privato dei suoi poteri critici discende inesorabilmente tutti i gradini della scala sociale"


[1] Il tossicodipendente può andare in crisi di astinenza: si tratta del disturbo che insorge, quando un soggetto dipendente da una sostanza d'abuso, ne sospende o ne riduce sostanzialmente in maniera brusca l'uso. E’ una sindrome, caratterizzata da segni e sintomi sostanza-specifici.

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