Secondo la definizione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la tossicomania “è uno stato d’intossicazione cronica o
periodica, dannosa all’individuo ed alla società, prodotta dall’uso ripetuto di
una sostanza chimica, naturale o di sintesi”, abbracciando, nel complesso, una
prospettiva medica della materia.
Le caratteristiche
dello stato di tossicomania, sono identificabili:
·
nel desiderio
invincibile di continuare ad assumere la sostanza e di procurarsela con ogni
mezzo;
·
nella
tendenza ad aumentare la dose per ottenere gli stessi effetti;
·
nella
dipendenza psichica e poi eventualmente fisica dagli effetti della sostanza;
·
nella
grave compromissione della salute, della vita di relazione e della validità
individuale[1].
“Il
tossicomane, con l'andare del tempo, va fatalmente incontro ad un progressivo
decadimento psichico e fisico per cui mentre da un lato la produzione
intellettuale, l'attenzione e la memoria non sono più all'altezza di prima, la
volontà diventa fiacca, i sentimenti etici si attutiscono, la capacità di
lavoro diminuisce ed il soggetto privato dei suoi poteri critici discende
inesorabilmente tutti i gradini della scala sociale"
[1] Il
tossicodipendente può andare in crisi di astinenza: si tratta del disturbo che insorge, quando un soggetto dipendente da una
sostanza d'abuso, ne sospende o ne riduce sostanzialmente in maniera brusca
l'uso. E’ una sindrome, caratterizzata da segni e sintomi sostanza-specifici.
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