Sono cinque
le strade da dover seguire e su cui è imperativo investire. Strade che devono
essere obbligatoriamente complementari e sincroniche tra loro: la prevenzione
al cosnumo, la riduzione del danno, il recupero del tossicodipendente, la depenalizzazione
del possesso e la repressione del traffico illecito.
La prevenzione, perché contribuisce a ridurre il
consumo di sostanze stupefacenti,
evitando l’inizio del consumo. Gli interventi di prevenzione all’abuso di droga, sono
finalizzati a contrastare i fattori di rischio ed a rinforzare i fattori di
protezione, avendo come obiettivo principale quello di rendere i giovani
consapevoli dei rischi e dei danni.
La riduzione dei danni correlati all’abuso di droga, tende a ridurre le
conseguenze negative del consumo di droghe sui consumatori e indirettamente
sulla società.
Il recupero del tossicodipendente, perchè contribuisce a ridurre il consumo
di droghe e permette al soggetto di
uscire da una situazione di dipendenza e favorisce il suo reinserimento sociale.
La depenalizzazione del possesso, evita di
criminalizzare il consumo e tratta la questione dal punto di vista “sanitario”, in altre parole la volontà politica di utilizzare un nuovo approccio per
ridurre il consumo che sostituisca la strategia di criminalizzazione delle
droghe e l'arresto dei consumatori, che sono le vittime e l’anello più debole della
catena.
Infine la repressione dei traffici, rimanda all’atavico problema
dell’offerta di sostanze stupefacenti e alle distorsioni provocate sull’economia
dal riciclaggio del denaro sporco. Quest'attività, è considerata una delle principali
fonti di entrate di tutte le organizzazioni
criminali, definite di
"stampo mafioso".
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