L’assenza di lavoro condiziona ormai la vita quotidiana di molte persone. La sfiducia verso il futuro porta in molti giovani rassegnazione e apatia.
Alla base di tutto una crisi senza precedenti, dove l’inflazione rallenta i consumi e molte aziende chiudono.
Una delle conseguenze reali della crisi economica è anche il venir meno dell’idea che la laurea sia il lasciapassare per un futuro di stabilità economica.
Molte famiglie in molti casi rinunciano a investire nella formazione superiore dei propri figli: si registra infatti, una diminuzione del 17% degli iscritti negli ultimi 7 anni.
Di fronte questa situazione d’incertezza serve reinventarsi, coltivare i propri sogni, essere curiosi ed essere competenti. Il nostro Paese ha bisognodi teste pensanti.
La speranza è solo nei giovani e nel loro talento per poter ipotizzare un futuro migliore per i nostri figli. Tutto però deve essere accompagnato da persone capaci di premiare il merito e l’efficienza, solo così il nostro Paese può risollevarsi.
Questo post lo dedico ai giovani alla ricerca della prima occupazione e a tutte quelle persone (manager, professori) pronte a battersi per premiare l’impegno e il merito.
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