lunedì 12 maggio 2014

Ancora una strage in mare

La tragedia di Lampedusa di oggi, si aggiunge a quella della scorsa settimana e a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita a migliaia tra uomini, donne e bambini: famiglie intere che hanno lasciato il loro Paese cercando di sfuggire a guerre orribili e a terribili persecuzioni. 
Le acque del Mediterraneo anche oggi hanno inghiottito altre vite umane, un altro barcone con 400 persone a bordo si è rovesciato.
Anche oggi, in questo ennesimo giorno del dolore, serve lavorare di concerto con l'Onu e l'Unione Europea, per fermare i viaggi dell'orrore. Viaggi senza speranza verso una morte sicura. Serve ragionare sulla possibilità di istituire corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, garantendo in sicurezza, l'accesso al diritto di asilo ed alle misure di protezione necessarie.

A questo si deve aggiungere una normativa volta contrastare in maniera decisa questo mercato clandestino che tratta gli esseri umani, attraverso forme efficaci di collaborazione e di intelligence con i Paesi di origine colpendo duramente i trafficanti. 
Non possiamo stare a guardare!

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