G.Bernanos
nel suo capolavoro "Il diario di un curato di campagna" diceva: "l'inferno è non amare più" il
prossimo ma sopratutto se stessi. La conseguenza è che il prossimo odiato a sua
volta odia: questo genera l'inferno. Citando sempre Bernanos "una civiltà non crolla come un
edificio, ma si vuota a poco a poco della sua sostanza finché non ne resta più
che la scorza".
Spesso alcuni giovani hanno un vuoto interiore e sono pronti ad
aggrapparsi a qualunque mezzo per dimenticare, anche solo un istante, che sono
vuoti! Meno male che sono delle rare eccezioni.
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