"I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le
sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli
enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali,
gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Insomma, tutto
è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato
è drammatico.Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i
loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente
in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve
la carica.[…]Molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio
che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle
discriminazioni.[…]Ceti medi, borghesia produttiva sono strati importanti del
paese e i loro interessi politici ed economici, quando sono legittimi, devono
essere adeguatamente difesi e rappresentati. Anche noi lo facciamo. Se questi
gruppi sociali trasferiscono una parte dei loro voti verso i partiti laici e
verso il PSI, abbandonando la tradizionale tutela democristiana, non c'è che da
esserne soddisfatti: ma a una condizione. La condizione è che, con questi nuovi
voti, il PSI e i partiti laici dimostrino di saper fare una politica e di
attuare un programma che davvero siano di effettivo e profondo mutamento
rispetto al passato e rispetto al presente. Se invece si trattasse di un
semplice trasferimento di clientele per consolidare, sotto nuove etichette, i
vecchi e attuali rapporti tra partiti e Stato, partiti e governo, partiti e società,
con i deleteri modi di governare e di amministrare che ne conseguono, allora
non vedo di che cosa dovremmo dirci soddisfatti noi e il paese. […]
La questione morale non si esaurisce nel fatto che,
essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica
e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna
metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con
l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti,
fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della
politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente
abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro
del problema italiano. [...] Quel che deve interessare veramente è la sorte del
paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di
restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una
palude".
Enrico Berlinguer
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