La destra e la sinistra esistono ancora in tema di
politiche sul lavoro?
Per lungo tempo sono state considerate politiche
"di destra" in tema di lavoro, il riconoscimento del lavoro part-time
e l’abolizione del monopolio statale dei servizi di collocamento. Fu così
che quasi 30 anni fa nel 1984, il Partito Comunista votò contro il
riconoscimento del part-time e per tutti gli anni 90, Pci e poi Pds
continuarono a difendere il monopolio statale del collocamento, considerato
strumento di difesa della dignità e della libertà dei lavoratori contro le
discriminazioni. Tale
monopolio era destinato, però, a scontrarsi con la giurisprudenza comunitaria
che qualificava gli uffici pubblici di collocamento come impresa, soggetta
quindi agli obblighi di libera concorrenza, ma in quanto titolari di un
monopolio legale del servizio di collocamento in esclusiva, abusavano di una
posizione dominante. Questa fu considerata illegittima e anticoncorrenziale,
poiché non consentiva ai privati di svolgere la medesima attività. Così nel 1997 ad abolire quell'insensato monopolio
statale, fu la maggioranza di centrosinistra del Governo Prodi, di cui faceva
parte anche Rifondazione comunista. E oggi nessuno dei partiti di sinistra
propone di tornare indietro, né rispetto alla liberalizzazione dei servizi nel
mercato del lavoro, né rispetto al riconoscimento del ruolo del part-time.
È andata così anche per la regola della rigida
inderogabilità del contratto collettivo nazionale, per anni considerata
dalla sinistra sacra, poi travolta dall’accordo interconfederale del giugno
2011, firmato anche dalla Cgil; e sta andando così per l’articolo 18 dello Statuto
dei lavoratori, come modificato dalla Legge Fornero (approvata anche dai
Democratici): fra dieci anni anche questo sarà considerato da tutti a
sinistra obsoleto.
Il paradosso più grande è incarnato
dall'Amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne che
contemporaneamente è “di destra” in Italia e “di sinistra” negli Usa, dove è
stimatissimo non solo dai sindacati e dai lavoratori dell’automobile, ma anche
da Barack Obama (della cui campagna elettorale nell'Ohio nelle ultime
presidenziali americane, ha costituito un argomento di primo piano).
Un politico che sa cogliere in anticipo i segni dei
tempi e che è capace di segnalare quanto di positivo accade nei Paesi più
avanzati è di destra o di sinistra?
Al prof. Pietro Ichino la risposta: "In un
sistema democratico sono indispensabili i professionisti del consenso utile
subito; sono però indispensabili anche i politici meno applauditi oggi,
ma dedicati a costruire un ponte tra il consenso di oggi e quello di
domani".
Questi sono i politici responsabili.
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