mercoledì 16 ottobre 2013

Abdel: "Non sapevamo quale sarebbe stato il nostro futuro, ma sapevamo cosa avevamo lasciato nel nostro recente passato e ciò ci bastava".

Papa Francesco ha acquistato delle schede telefoniche internazionali, da distribuire ai migranti presenti nel centro di accoglienza di Lampedusa, per aiutarli a mettersi in contatto con i propri familiari nei paesi di origine. E come al solito, una disgustosa pioggia di critiche.
A mio parere è un gesto importante perchè i migranti che sono riusciti ad arrivare a terra ne hanno bisogno e per loro è fondamentale averne una, per trovare notizie su familiari e amici, vedere se l'amico o il parente partito mesi fa è arrivato a destinazione, ma sopratutto per chiamare a casa nei loro Paesi di origine e rassicurare la famiglia che loro sono vivi e non sono tra quei morti di cui si parla in televisione. 
E' così difficile capire che tutte le persone che hanno un familiare all'estero ne sentono la mancanza? E' come vivere una mutilazione. 
Un bambino migrante un giorno disse: "non sapevo "chi" fosse l'Italia, ma dai loro discorsi capivo che era sicuramente un'amica che ci aspettava affettuosamente. Nonostante ciò non ero del tutto felice, specialmente il giorno della partenza, salutando i nonni... le lacrime della mamma... le lacrime della nonna. Sentivo che mi sarebbe mancata molto anche la mia casa con tutte le cose che mi avevano tenuto compagnia. 
Una volta giunti ci fu da parte nostra un urlo di gioia! Non sapevamo quale sarebbe stato il  nostro futuro, ma sapevamo cosa avevamo lasciato nel nostro recente passato e ciò ci bastava". 

Meditiamoci sopra

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