mercoledì 25 settembre 2013

Femminicido di Stato di El Condor Pasa!

I numeri delle donne vittime di violenza sono impietosi e descrivono un paese culturalmente arretrato. L’uomo afferma la propria predominanza attraverso la forza, segno chiaro di un decadimento costante. Senza voler dare un senso sociologico a queste poche righe possiamo trovare la radice nell’impostazione della nostra società, in cui la donna ha un ruolo come madre ma quasi mai come componente paritetico dei nuclei base (famiglia, azienda, comunità). Ci si potrebbe quasi accontentare del vedere la donna come madre, se non fosse che questo paese deprime qualsiasi aspirazione. 
Le madri hanno il solo diritto di accudire i figli ma non possono pensare di portare avanti nessuna delle attività che prima della gravidanza le occupava. E nulla vale se alle spalle ci sono anni di lavoro, studi, ricerca scientifica o imprenditoria. 
Solitamente hanno contratti precari che fulmineamente vengono rescissi. Una violenza che genera tutte le altre. 
Una società che porta le donne a dover scegliere se avere il proprio ruolo nella società o dare continuità alla specie è una società ancorata al medioevo, lontana dai paesi nordici a cui spesso si ispira. Sono inutili le discussioni sulle quote rosa, lo stato dovrebbe tutelare i diritti base delle donne intanto potenziando i servizi all’istruzione. 
Come può una madre che guadagna 600€ al mese portare il figlio al nido, se il padre è un normale impiegato, se poi il nido ha un costo mensile pari allo stipendio? I servizi pubblici: destinati a evasori e raccomandati. 
Da dove iniziare? Dalla civile procedura informatizzata di dimissioni introdotta dal governo Prodi e poi velocemente abolita. Oggi nella modernissima Italia spesso una donna viene assunta dietro firma di foglio di dimissioni “in bianco”. Il femminicidio inizia qui.

1 commento:

  1. E' una vergogna che diventa ancora più insopportabile appena si mette il naso fuori di quì.

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