Proviamo ad eliminare il denaro
contante, i benefici che deriverebbero dalla totale eliminazione sono enormi.
Il denaro
contante infatti è il seme da cui cresce ogni forma di criminalità e di
illegalità: dalla criminalita' organizzata alla criminalità comune, dalla
corruzione all'evasione fiscale. A questo si deve aggiungere che il
passaggio dal denaro contante a quello elettronico, non sarebbe poi cosi
sconvolgente, infatti la maggioranza del denaro esistete nel mondo, è già
denaro elettronico. Il denaro che noi comunemente conosciamo (monete e
banconote), rappresenta meno del 5% della massa monetaria in circolazione che è
composta sopratutto dai "bit residenti nei computer delle banche".
Tra l'altro, l' 84% degli italiani e'abituato all'utilizzo di bancomat e carte
di credito e per il 55% degli italiani, fra 10 anni l'unica moneta sara' quella
elettronica (Ipsos). Per lungo tempo si e'preferito il denaro fisico
perche' circolava più velocemente del denaro elettronico, questo perche' la
tecnologia fino a pochi anni fa non era in grado di produrre un
"portafoglio elettronico" affidabile. Oggi invece la tecnologia
consente lo scambio di moneta elettronica nella massima sicurezza e nel rispetto
della privacy.
Eliminare il contante per i micro-pagamenti è il prerequisito
per l'eliminazione totale del denaro fisico e quindi dell'impiego del contante
per la criminalità e l'illegalità di ogni sorta. Per i grandi pagamenti si
continuerebbero ad utilizzare i sistemi di trasferimento del denaro elettronico
già oggi utilizzati e che prevedono la tracciabilità.
La tecnologia lo
consente e può tutto, si tratta solo di volerlo realizzare ed e'superfluo
evidenziare come lo Stato ne benificierebbe sia per la lotta all'evasione, sia
per la lotta alla corruzione e ne benificierebbe il cittadino e le imprese che
parafrasando il Presidente di Confindustria "stanno morendo di fisco"
(ad esempio con la riduzione delle tasse grazie ai recuperi ottenuti, dal contrasto
con questo mezzo, all'evasione fiscale). Si può fare ma manca la volontà
politica ma sopratutto, la presa di coscienza da parte di quella maggioranza
della popolazione che ricaverebbe un vantaggio superiore rispetto a qualsiasi
altra riforma economica.
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