"Non ereditiamo il
mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli", cosi recita un antico
proverbio dei nativi americani
In un momento difficile per il paese, per l'Europa
e per il mondo intero in cui sembrano smarriti i punti di riferimento, è importante che tutti ci impegniamo per lavorare come una squadra in ogni contesto per il bene
comune. Una squadra dedita a
realizzare i propri obiettivi a beneficio di tutti si stringe nei momenti
di difficoltà e proprio in quei momenti dà il massimo, dobbiamo riconquistare
il senso del fare per un interesse superiore a quello dei singoli.
Cosa s'intende per bene comune? Prendo in prestito le parole dell’enciclica Gaudium
et spes: “ l’insieme di quelle
condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri,
di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”.
Esso comporta tre elementi essenziali: la società deve operare per garantire ad
ogni uomo ciò che è necessario per realizzarsi. In secondo luogo, il bene
comune richiede il perfezionamento della comunità attraverso lo sviluppo di
tutti i settori dell’attività e dei bisogni umani. Le autorità devono rendere
accessibili “tutte quelle cose che sono necessarie a condurre una vita
veramente umana, come il vitto, il vestito, l’abitazione, il diritto a
scegliersi liberamente lo stato di vita e a fondare una famiglia,
all’educazione, al lavoro, al buon nome, al rispetto, alla necessaria
informazione, alla possibilità di un agire secondo il retto dettato della sua
coscienza, alla salvaguardia della vita privata e alla giusta libertà anche in
campo religioso.” (GS 26)
Infine il bene comune implica “che
l’autorità garantisca, con mezzi onesti, la sicurezza della società e quella
dei suoi membri. Esso fonda il diritto alla legittima difesa personale e
collettiva.” (CCC 1909)
Da padre so che mia figlia ascolterà (se ci riesco visto il suo carattere)
probabilmente le mie parole ma apprenderà soprattutto dal mio esempio.
Quanto è importante allora l’esempio di ognuno di noi per disseminare i valori?
Sarebbe bello avere un mondo dove fossero queste quattro le parole d'ordine: rispetto, lealtà, impegno, coerenza.
Da questo deve nascere la consapevolezza che le nostre
azioni, il nostro lavoro, la nostra vita devono essere finalizzate a
garantire alle generazioni future gli stessi diritti e opportunità di cui hanno
goduto generazioni passate e presenti. Dobbiamo
pensare al mondo in cui viviamo come un luogo nel quale il rispetto, la
lealtà, l’impegno e la coerenza possano nascere, crescere,
radicarsi e trasmettere benessere di generazione in generazione.
Solo cosi si potrà raggiungere la felicità.
Sta solo a noi e basta poco per raggiungere la felicità. Aristotele diceva
che per raggiungere la felicità devi esercitare
dei comportamenti/azioni (virtù) che consistono nello scegliere il giusto mezzo
tra due estremi. Le virtù non sono ad appannaggio di pochi ma tutti
possono arrivare ad essere felici.
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