In questi giorni, alcuni personaggi politici (per fortuna minori), hanno aspramente criticato la nomina dell'ex capo della Polizia, Gianni de Gennaro, al vertice di Finmeccanica. Molto probabilmente, questi "politici" conoscono poco la carriera del Prefetto e come tipica moda italiana criticano senza sapere, ma questo non ci deve stupire.
In questo post vorrei dare il mio parere e spiegare perché è invece una scelta giusta: l'arrivo di un super esperto dell'intelligence, riconosciuto a livello mondiale,
potrà mettere fine una volta per tutte ai veleni che in questi anni hanno toccato l'azienda di Stato tra inchieste, presunte tangenti, faccendieri senza scrupoli e aspre polemiche.
Il motivo della sua scelta da parte del Tesoro, sta nelle difficoltà societarie dell'azienda e nelle vicende giudiziarie ancora sullo sfondo; infatti la nomina di un super poliziotto potrà riscattare agli occhi dell'opinione pubblica, soprattutto internazionale, Finmeccanica. Non sono un mistero infatti, gli ottimi rapporti che il neo Presidente, ha con gli Usa, già da quando supportava Giovanni Falcone nelle indagini oltre oceano con Dea e Fbi (fu lui che consegnò Buscetta al giudice).
Concludo, per chi non lo conoscesse con il suo cv: sette anni da capo della polizia dopo una brillante carriera da poliziotto, dove guidò Dia e Criminalpol. Unico non americano ad aver ricevuto la massima onorificenza dell' Fbi, quattro anni alla guida dei servizi segreti e uno da tecnico come sottosegretario con delega agli 007, passando per l'emergenza rifiuti in Campania.
L'unica macchia di De Gennaro nella sua carriera è quella del G8, da cui però ne è uscito assolto.
Lasciamolo lavorare e poi giudicheremo, ma no a critiche sterili.
E' un grande uomo e ha servito lo Stato con esempio. Quanto successo alla Diaz non è imputabile a Lui e ha pagato con la sua carriera. Mi piace la tua analisi
RispondiEliminaOnestamente nutro dei dubbi circa la possibilità che un uomo pubblico possa guidare un gruppo industriale come Finmeccanica. Non dubito sulle capacità ed i meriti, malgrado lo ritenga un uomo d'apparato e quindi troppo vicino alla politica, ma quanto sulla comprensione di processi lontani dalla sua formazione.
RispondiEliminaComunque in bocca al lupo.
Lui è un Prefetto ben voluto da destra e sinistra e dal Presidente della Repubblica. Alla base del rapporto tra politica e Pa c'è il principio di separazione tra attività di indirizzo e controllo e quella di gestione.
RispondiEliminaE' vero che la tradizione dell’Italia è stata caratterizzata da frequenti intromissioni della classe politica nelle decisioni di carattere più tipicamente tecnico secondo una prassi censurata molte volte dalla giurisprudenza per violazione del principio d’imparzialità. La riforma finalizzata a rendere la Pa italiana più efficiente e trasparente, ha eliminato ogni competenza gestionale in capo alla politica, nel presupposto che le decisioni sui casi concreti debbano essere adottate in autonomia dagli organi tecnici. Tutto questo per dire che lui è un uomo di Pa e veramente onesto. Sulla formazione hai ragione, ma avendo lavorato nella Polizia, nella gestione dei rifiuti in Campania e nei servizi segreti, penso abbia fatto un'ottima esperienza.