sabato 22 giugno 2013

Rapporto inversamente proporzionale tra produzione di droghe e sviluppo di un Paese


I coltivatori delle piantagioni di droga guadagnano, complessivamente una cifra pari all'1% dell'effettivo guadagno del traffico internazionale di droga, per il 99% saldamente in mano ai narcotrafficanti.
Gli indicatori economici dimostrano che dall'Afghanistan alla Colombia c'e' un rapporto inversamente proporzionale fra la produzione di droghe illecite e la crescita economica di un Paese. Anzi, piu' un Paese produce droghe e piu' e' condannato al sottosviluppo. Infatti, malgrado i guadagni immediati derivanti dalla coltivazione di droghe, la destabilizzazione a lungo termine delle strutture dello Stato, dell'economia e della societa' civile impedisce lo sviluppo del capitale umano e alimenta il narcotraffico.
L’evidente conseguenza di questo ragionamento è quello che le droghe generano guadagni a brevissmo termine per pochi (i narcotrafficanti) e perdite a lungo termine per molti.
Dall'analisi degli indicatori di sviluppo si evince che, proprio perche' gran parte degli introiti alimenta il narcotraffico, la produzione di droga aumenta solo a breve termine lo sviluppo economico, mentre la riconversione in altri tipi di colture assicura lo sviluppo sostenibile e a lungo termine dei vari Paesi.
In Afghanistan, la crescita economica del Paese e' stata negativa da quando e' iniziata la coltivazione su vasta scala dell'oppio, senza contribuire allo sviluppo socio-economico del Paese e acutizzando la guerra civile.
Al contrario, Pakistan e Iran, che hanno ridotto o eliminato completamente la produzione di oppio, hanno registrato tassi positivi di crescita sia negli anni '80 che '90. 

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