sabato 4 maggio 2013

Reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza di cui si parla molto in questi giorni, in quanto uno dei punti principali su cui si batte il M5s, può essere definito come la somma di denaro mensile che ogni cittadino non occupato dovrebbe ricevere come membro della comunità nazionale, un' operazione che dovrebbe costare in Italia almeno 36 miliardi di euro.
Il problema a mio parere non é il costo e l' eventuale copertura finanziaria, ma dobbiamo riflettere in uno Stato come quello italiano sugli effetti sociali e sul comportamento individuale che si sussegue al ricevimento di questa somma e come si cambiano le attitudini e i comportamenti nel ricevere una somma dallo Stato senza potersela guadagnare.
Il reddito di cittadinanza è sicuramente una risposta alla perdita di posti di lavoro, forse anche come risposta alla illusione della piena occupazione. 

Ci sono dei sostenitori del reddito di cittadinanza ad esempio l' imprenditore tedesco Gotz Werner che lo sostiene perché a suo parere da esso si può aspettare un miglioramento del mondo del lavoro, infatti se non si fosse costretti ad accettare occupazione mal retribuita la legge della domanda e offerta di lavoro imporrebbe ai datori di lavoro di fare proposte più vantaggiose.
A mio parere il rischio in Italia è che questa ipotesi potrebbe favorire un aumento del tasso di disoccupazione, nel senso che con la sicurezza di un reddito, si eviterebbero determinati lavori e si preferirebbe eventualmente il lavoro nero. A questo aggiungo che non credo sia un incentivo contro la rassegnazione e l' apatia. 

Lo Stato deve mettere come priorità il lavoro per dare a tutti la possibilità di esercitare un diritto costituzionalmente contemplato.

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