Con
il pretesto di effettuare il processo di riorganizzazione nazionale,
instaurarono il terrorismo di Stato su grande scala.
Dichiararono
lo stato di assedio, abrogando tutti i diritti costituzionali, sospendendo le
attività politiche e di associazione, chiudendo il Congresso, proibendo i
sindacati, i giornali, sequestrando attivisti politici, sociali e sindacalisti
oltre che alcuni guerriglieri.
L'espressione desaparecidos,letteralmente persone
fatte scomparire, si riferisce alle persone che furono arrestate per motivi
politici, od anche semplicemente accusate di avere compiuto attività anti
governative dalla polizia in Argentina durante il regime che si andò instaurando
dopo il colpo di Stato.
In quel periodo, Presidente era il Generale Jorge Videla, morto ieri in carcere a 87 anni. Videla fu Presidente dell' Argentina dal
1976 al 1981. Videla prese il potere nel marzo del 1976 e divenne
Presidente di una giunta di altri tre militari. Nel 1981 si ritira e gli succede Roberto
Viola.
La
tipicità del fenomeno dei desaparecidos fu la segretezza con cui operarono le
forze governative; gli arresti ed i sequestri avvenivano spesso di notte ed in
genere senza testimoni, così come segreto rimaneva tutto ciò che seguiva
all'arresto: le autorità non fornivano ai familiari la notizia degli avvenuti
arresti e gli stessi capi di imputazione erano solitamente molto vaghi.
Della
maggioranza dei desaparecidos non si seppe
effettivamente mai nulla e solo dopo la caduta del regime militare ed il
ripristino della democrazia, con la pubblicazione del rapporto “Nunca más”
(letteralmente “Mai Più”,così si intitola il rapporto della Commissione
Nazionale sui Desaparecidos datato settembre 1984), che permise
la ricostruzione di una parte degli avvenimenti e della sorte di un certo
numero di "scomparsi". Fu possibile conoscere che molti di loro
furono detenuti in campi di concentramento ed in centri di
detenzione clandestini, subendo torture, ogni genere di
umiliazione (anche stupri di gruppo) ed infine assassinati
segretamente. Si calcola che siano più di 30.000 i desaparecidos tra
il 1976 e il 1983. A
questi si aggiungono circa 1 milione di esiliati, 9.000 prigionieri e 15.000
fucilati in strada. Il metodo repressivo sperimentato dalla dittatura oltre ad
essere basato sulla tortura, sul sequestro e sui campi di concentramento, fu
incentrato anche sui bambini trattati come “bottino di guerra”.
I bambini furono registrati come figli legittimi dagli stessi membri delle
forze repressive, abbandonati in qualche luogo, venduti o lasciati in istituti
come creature senza nome N.N. In questo modo li fecero sparire annullandone
l'identità, privandoli della possibilità di vivere con le famiglie e di tutti i
loro diritti e della loro libertà
I gruppi
operativi, conosciuti
come “patotas”, erano i commandos addetti al sequestro. I membri si muovevamo
per tutto il paese godendo dell’incondizionata protezione del governo Argentino.
I centri di
detenzione clandestina in numero approssimato di circa 340, si estendevano su tutta la
superficie del territorio argentino, da nord a sud e sono stati il presupposto
fisico indispensabile per la desapariciòn delle persone. Di qui passarono migliaia di uomini e donne illegittimamente
privati della loro libertà, in permanenze che molte volte si estendevano
per anni prima di essere definitivamente soppressi. In questi luoghi i prigionieri vivevano la loro
terribile , umiliante e segreta desapariciòn.
Una larga
maggioranza appartenente alle gerarchie della chiesa cattolica non si macchiò
le mani con il sangue, ma contribuì alla repressione appoggiando apertamente la Santa Missione che
i militari stavano intraprendendo per restituire al paese l'ordine e quei
valori cristiani di cui aveva bisogno.
In un paese
maschilista come l’Argentina e con una dittatura che essendo militare nulla
aveva di femminile, furono le donne le uniche che ebbero il coraggio di affrontare in Plaza de
Mayo a Buenos
Aires, dove ha sede il
palazzo presidenziale, gli assassini della giunta militare. Dapprima in poche
decine, ma già nel 1978 diverse centinaia, queste donne affrontarono la giunta militare
con una marcia silenziosa intorno al monumento della piazza e con un foulard bianco con sopra scritto il nome del figlio
scomparso.
A quel tempo io ero
un bimbo di soli 3 anni che vedeva i mondiali di Argentina 1978 in televisione con il
suo papà completamente ignaro di quel contorno terribile….
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