giovedì 14 marzo 2013

Papa Francesco

La semplicità delle parole e (soprattutto) dei gesti del nuovo Papa Francesco, mi hanno colpito profondamente. Il suo sorriso mi ha ricordato senza dubbio quello mite di Papa Giovanni Paolo I, ma soprattutto il sorriso di un padre affettuoso. La sua comunicazione non verbale mi ha trasmesso l'immagine di un uomo buono, infatti, il linguaggio del corpo è una forma molto importante di comunicazione e spesso è capace di rilevare molto dell'indole di un uomo: il gesto delle mani che proteggono e custodiscono, quando ieri invocava la protezione della Madonna sul Papa emerito Benedetto XVI, è stato per me un qualcosa di unico, come se avessi davanti un Papa Papà, capace di amare, proteggere e perdonare senza condizioni. In un mondo in cui sembra vincere l'aggressività, ieri ho avuto l'idea di avere davanti un uomo mite. In un mondo in cui sembra regnare l'arroganza, ieri ho avuto l'idea di un uomo umile e semplice. In un mondo in cui l'assenza di moralità sembra soffocare la coscienza, il suo spirito di preghiera è stato illuminante. Non conoscevo il suo motto episcopale (sopra raffigurato) ovvero la frase latina del Vangelo di Matteo "Miserando atque eligendo", che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano (considerato un pubblico peccatore) che "guardò con misericordia e lo scelse". Nel mondo che stiamo vivendo c'è tanto bisogno di questo spirito di misericordia. Vorrei che questo Papa aiutasse me e ogni uomo a credere che la nostra vita è come una casa costruita su una roccia. La vita è difficile e non fa sconti. Anche se, per un'enormità di variabili ogni singolo uomo ha diverse opportunità, prima o dopo può arrivare per tutti la pioggia della malattia, lo straripamento dei progetti che uno si impegna a realizzare; capita che succede l'imprevisto che "sconvolge" tutto, i venti contrari della sfiducia, della solitudine, del dolore e della morte nel cuore. Allora serve per tutti gli uomini un fondamento su cui si può far poggiare ed edificare la propria esistenza e il Vangelo di Matteo lo dice con chiarezza: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande." Per costruire la casa sulla roccia abbiamo bisogno di un Papa che renda punto di riferimento per ogni uomo, questa Parola e che ci insegni ogni giorno a Viverla con amore.

1 commento: